Fedeli vestiti da deportati al corteo no green pass a Novara. La "scomunica" del parroco

Don Roberto Collarini di Varallo: "Una scusa è richiesta a questa vergognosa farsa!. Mi dissocio da questa vile e indegna mascherata"

I no green pass vestiti come prigionieri dei lager a Novara

I no green pass vestiti come prigionieri dei lager a Novara

Vercelli, 3 novembre 2021 - Li ha visti sfilare a Novara contro il green pass indossando l'abito degli ebrei mandati a morire nei lager nazisti, e l'ra del parroco non si è fatta attende.  Il parroco di Varallo Sesia,  don Roberto Collarini, 60 anni, prete da 30, in passato missionario per 10 anni in Ciad, non ci è andato piano commentando sul suo profilo Facebook: "Sono profondamente addolorato - scrive il sacerdote - anche Varallo purtroppo era presente! Una scusa è richiesta a questa vergognosa farsa!". Un prete diretto e senza paura di commentare. "Mi dissocio - scrive, pubblicando anche le foto dei varallesi presenti al corteo - da questa indegna e vile mascherata di Novara che ha offeso coloro che il campo di concentramento  l'hanno vissuto sulla propria pelle, perdendo addirittura la propria vita! Come si fa a paragonare la perdita di libertà a causa del green pass con queste camere della morte? Ma avete capito o no, che vaccinarsi non è obbligatorio per nessuno? Se proprio non lo vuoi fare ti sottoponi regolarmente al tampone e puoi tranquillamente continuare a respirare l'aria pulita e tersa della vita e a svolgere serenamente il tuo lavoro. Addirittura nessuno ti vieta di scrivere e di pubblicare quello che pensi, anche quando questo fa pena e toglie il respiro per l'ottusita' sottesa!". E prosegue: "Ma quale dittatura state siete combattendo? Siete mai stati privati delle libertà fondamentali qui in italia? Neanche la patente, ricordatevi, è mai stata obbligatoria per qualcuno. Semplicemente se non la fai rinunci consapevolmente a guidare la macchina e basta! Perché non manifesti per la dittatura di chi chiede la patente per guidare un'auto?".

E ancora. "Se non ti fai il vaccino - conclude - non andrai al ristorante...vabbé, ma puoi continuare a mangiare buoni cibi a casa tua e a vivere in pienezza la tua vita sociale, senza nessuna penalizzazione ne' limitazione! Ti rendi conto di questo? Ma che 'libertà'' ti viene mai sottratta? Abbi il buon senso di rispettare almeno la libertà di chi come me e milioni d'altre persone invece il vaccino lo vuole fare e si fida della scienza e dei medici dei nostri laboratori di ricerca". Il post, pubblicato ieri, ha un centinaio di commenti, la maggior parte dei quali favorevoli.