Covid, primario del San Paolo di Milano: "Ricoverati no vax come i terrapiattisti"

Antonella d'Arminio Monforte avverte: "Stiamo andando a saturazione. ll 60-70% dei ricoverati non è vaccinato. Alcuni arrivano qui e rifiutano il casco per l'ossigeno perche pensano sia ordigno infernale"

Personale medico durante l'emergenza Covid (foto di repertorio)

Personale medico durante l'emergenza Covid (foto di repertorio)

Milano, 19 novembre 2021 - Non siamo vicini al lockdown austriaco e neanche alle zone rosse, al momento. Lo scenario, in ospedali di trincea contro il Covid, senza dubbio oggi è diverso rispetto a un anno fa. Ma non bisogna abbassare la guardia, mettere la mascherina, rispettare le distanze e continuare a vaccinare la più ampia fascia possibile di popolazione. Perché i casi da settembre stanno 'lievitando' velocemente. Lo spiega la professoressa Antonella d'Arminio Monforte, direttore delle Malattie infettive ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, tra i centri in prima linea nel contrasto alla pandemia. "Sicuramente rispetto a settembre c'è stato un aumento dei casi, guardando al numero dei posti letto occupati. Mentre alla fine dell'estate avevamo solo un reparto dedicato al Covid, ed era mezzo vuoto, adesso ne abbiamo due: i positivi sono ospitati anche nel reparto delle malattie infettive. Stiamo andando a saturazione". In tutto parliamo di una trentina di persone ricoverate, che arrivano per lo più da località fuori dal Comune di Milano, e di queste "il 60-70% sono non vaccinate".

Sono quelle che rischiano di piu', "una paziente di 60 anni l'abbiamo appena mandata in rianimazione". "Quando vengono ricoverati" i non vaccinati "si rifiutano a volte anche di mettere il casco per l'ossigeno perché pensano che sia un ordigno infernale" racconta l'infettivologa. "C'e' anche molta ignoranza. Alcuni ci dicono che non si sono vaccinati perché hanno già tante malattie e prendono parecchie medicine. Ecco, quelle sono persone che rischiano grosso. Poi certo esistono gli irriducibili, ma lì non ci puoi fare molto, come per i 'terrapiattisti', quelli che sostengono che la terra è piatta". La famosa antiscienza dilagante, contro cui bisogna combattere, di cui ha parlato anche il presidente della Repubblica".

Nessuno può prevedere il futuro ma sicuramente la quota dei vaccinati con la terza dose, è in aumento. E quindi aumenta il numero di persone che non corrono il rischio di infettarsi. Un rischio che invece adesso corrono i pazienti anziani, con delle patologie, vaccinati tanti mesi fa". "La cosa che mi fa ben sperare rispetto agli altri paesi europei, che hanno delle epidemie ben maggiori, è il fatto che abbiamo il Green Pass che altri non hanno, che limita la circolazione se non con la negatività del tampone o con la vaccinazione; e inoltre abbiamo delle regole più stringenti in merito al distanziamento e alle mascherine. Certo non bisogna perdere tempo e vaccinare in continuazione".