Il popolo "No Green pass" ancora in piazza: "Stop al certifcato". Ma il governo dice no

I manifestanti hanno protestato in tutta Italia contro il certificato. La linea dell'esecutivo è chiara: "Avanti così". E ora si temono disordini al G20 di Roma

La protesta a Milano

La protesta a Milano

Da Milano fino a Trieste e Roma, il popolo no Green pass e no vax anche ieri è tornato in piazza contro le scelte del governo: stop al certificato verde e via l'obbligo del vaccino per quelle categorie di lavoratori per i quali è previsto. Decine le manifestazioni andate in scena con migliaia di persone: questa volta senza incidenti, come invece era avvenuto due settimane fa nel centro della capitale e lo scorso 18 ottobre a Trieste in occasione dello sgombero all'ingresso del porto.

Massima attenzione

Proteste che però non spostano la linea dell'esecutivo guidato dal premier Draghi: la situazione non è cambiata rispetto al 15 ottobre quando è stato introdotto l'obbligo del pass per i luoghi di lavoro, sottolineano fonti del governo, ribadendo che solo quando si arriverà al 90% degli over 12 vaccinati si potrà cominciare a ragionare sullo strumento. Non solo. I dati degli ultimi giorni hanno mostrato lievi segnali di incremento della curva del virus, con un'incidenza dei casi che è tornata a salire in diverse regioni. E' quindi necessara massima attenzione per evitare che accada quel che già sta avvenendo in altri Paesi, a partire dalla Gran Bretagna.

In piazza

In piazza sono comunque scese migliaia di persone, 8mila a Milano e 5mila a Torino, centinaia a Roma, Vicenza, Napoli, Trento e in altre decine di città, tra slogan e insulti contro il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, definiti "buffoni". A guidare uno dei due sit in al Circo Massimo a Roma c'era l'attore Enrico Montesano: "Vaccinati o non vaccinati siamo tutti uguali". L'attore è poi tornato sullo sgombero dei portuali a Trieste. "Sono state usate maniere troppo forti, ma la responsabilità è di chi impartisce gli ordini".

I portuali incontrano il ministro

A Trieste, cuore della protesta degli ultimi giorni, è andato invece in scena l'incontro tra il Coordinamento 15 ottobre, il movimento contro il green pass guidato dall'ex leader dei portuali Stefano Puzzer, e il ministro Stefano Patuanelli. Un incontro nel quale i manifestanti hanno messo sul tavolo tre richieste: abrogazione del green pass e dell'obbligo vaccinale attualmente previsto solo per i sanitari, l'impegno affinché le forze di polizia si astengano da qualsiasi violenza nei confronti di chi manifesta pacificamente, le scuse formali alla città di Trieste e a tutti i manifestanti per lo sgombero del varco al porto."Le proteste proseguiranno a Trieste e in tutta Italia, pacificamente, fino a quando il governo non accoglierà le richieste avanzate", spiega il Comitato in una nota.

"Avanti su questa strada"

E se il ministro Patuanelli si è limitato a riferire di avere preso come unico impegno quello di riferire martedì in Consiglio dei Ministri, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa è stato molto più chiaro: "Non credo il governo abbia spazio per prendere in considerazione sia l'abolizione del pass che dell'obbligo vaccinale". Anzi, aggiunge, "c'è la volontà di proseguire su questa strada anche perché i dati, fortunatamente, ci indicano che nel nostro Paese il percorso tracciato dal governo ha portato dei buoni risultati".

Il G20 a Roma

Intanto si sa già quale potrebbe essere la nuova vetrina scelta dai manifestanti e da tutti coloro che continuano a protestare contro la presunta "dittatura sanitaria": il G20 in programma a Roma il 30 e 31 ottobre. Il vertice dei capi di Stato e di governo rappresenta una ribalta mondiale per far sentire la propria voce e per questo non si può escludere che Roma diventi il crocevia di tutti quei movimenti che puntano a ottenere visibilità. Migliaia di persone che potrebbero riversarsi nella capitale il prossimo sabato e inoltre potrebbero infiltrarsi movimenti estremisti - da quelli di estrema destra a fasce anarco-insurrezionaliste - pronti a strumentalizzare la piazza e a provocare incidenti.