Le mani della 'ndrangheta sugli appalti delle Olimpiadi di Milano-Cortina

Milano, sul movimento terra e le demolizioni la figura del condannato Pietro Portolesi. Interviene l’antimafia

Il progetto del Villaggio olimpico nell'ex scalo di Porta Romana

Il progetto del Villaggio olimpico nell'ex scalo di Porta Romana

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Da anni lavorava nel settore dello smaltimento del movimento terra e dello smaltimento rifiuti. E nemmeno una condanna per associazione a delinquere di stampo mafioso lo aveva fermato. Erano numerosi gli appalti che si erano aggiudicate le società di Pietro Paolo Portolesi, 53 anni originario di Platì, finito agli arresti e considerato dagli investigatori come rappresentante di spicco della locale di ‘ndrangheta di Volpiano, in provincia di Torino.

Nel loro portafoglio clienti la Medi Opere e Legnano Ecoter, le due società riconducibili all’imprenditore, tutte regolarmente inserite nelle White List antimafia delle prefetture, avevano il comune di Buccinasco, con cui avevano stipulato due contratti. Tra i contratti, anche quello con l’Ortomercato di Milano, per il quale avrebbero dovuto realizzare la nuova piattaforma logistica. E ancora, un cantiere della tangenziale di Novara. L’affare più grosso, però, era quello per smaltire i materiali della demolizione dello scalo ferroviario milanese di Porta Romana, dov’è in costruzione il villaggio olimpico per i giochi invernali del 2026. L’intraprendenza di Pietro Paolo Portolesi, già coinvolto nell’operazione Minotauro della Dda di Torino insieme al fratello Vincenzo, era da tempo nota agli inquirenti. Era considerato un membro di spicco della locale di Volpiano, nel Torinese, e aveva raggiunto un livello elevato nella gerarchia mafiosa, guadagnando la dote della “santa”. Indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso, nel 2011 aveva patteggiato la pena di un anno e otto mesi di reclusione. Nuovamente arrestato nel 2013 per turbativa d’asta, aveva patteggiato ancora un anno e 5 mesi.

Nonostante tutti gli inciampi giudiziari, Protolesi era però riuscito a rimanere saldamente alla guida delle sue società, di cui risultavano formalmente amministratori una figlia e un prestanome, e ad aggirare tutti i controlli antimafia. Ma i guai per Portolesi non sono finiti. Adesso è stato nuovamente arrestato dalla Dia su richiesta della Dda di Milano con l’accusa di trasferimento fraudolento di beni e valori. Sono anche stati sequestrati 5,5 milioni di euro tra immobili e conti correnti. Che Protolesi fosse ancora in sella, gli investigatori coordinati dal pm Silvia Bonardi lo hanno capito da alcune intercettazioni. In occasione di una ispezione della Polizia Locale nella sede della Legnano Ecoter, l’azienda intestata alla figlia, l’imprenditore fa di tutto per non farsi trovare. Non vuole essere ricollegato alla società di cui, per gli inquirenti, è amministratore di fatto. Ma da lontano monitora la situazione.

Nella sua veste di gestore occulto, secondo quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Anna Calabi, Portolesi contrattava anche prezzi e modalità di esecuzione dei lavori direttamente con i funzionari di una società vincitrice di una gara bandita dalla Sogemi, la società che gestisce l’Ortomercato. Aveva ottenuto un contratto per la realizzazione della nuova piattaforma logistica. A Buccinasco, invece, si stava aggiudicando due contratti per il movimento terra. Il boccone più grosso, però, Portolesi lo aveva ottenuto con i lavori per le Olimpiadi Milano Cortina 2026.

Nello scalo ferroviario di Porta Romana la Legnano Ecoter fornisce il "sito di conferimento" per 150mila tonnellate di "macerie derivanti dai lavori oggi in corso di esecuzione all’interno del cantiere per la realizzazione (anche) del villaggio olimpico", scrive il gip nell’ordinanza. I lavori sul sito che apparteneva a Ferrovie dello Stato, legati alla demolizione delle strutture preesistenti, "risultano affidati a Coima sgr e a Marazzato Soluzioni ambientali spa". E "Portolesi - si legge nell’ordinanza - a partire dal novembre del 2021 ha intrattenuto diverse conversazioni relative al conferimenti di macerie provenienti proprio da quel sito".