Covid, Natale 2021: viaggi e vacanze con il Green pass. Le regole

Come spostarsi in Italia o all'estero. E le indicazioni per chi sceglie di andare in montagna e utilizzare gli impianti di risalita. Tutte le informazioni

Le vacanze sulla neve

Le vacanze sulla neve

E' partito il conto alla rovescia verso il Natale e verso le vacanze che in molti si godrannp in quel periodo festivo. Ma, a causa della pandemia di Covid-19 e dello stato di emergenza fino a fine anno (anche se il Governo sta valutando una proroga), non mancheranno le restrizioni per potersi muovere, sia nel nostro Paese sia all'estero. Lo strumento indispensabile sarà il Green pass - anche questo molto probabilmente prorogatoche si ottiene con il vaccino o con il tampone. Cosa si potrà dunque fare nelle ferie natalizie? Ecco tutte le informazioni per viaggiare, alloggiare in strutture ricettive e utilizzare certi servizi nei luoghi di villeggiatura. 

Green pass obbligatorio: 10 cose da sapere

Viaggi in Italia

Nel nostro Paese, al momento totalmente in zona bianca, non c’è alcuna limitazione per i viaggi. Obbligatorio il Green pass per imbarcarsi su aerei, navi, traghetti per trasporto interregionale (esclusi i collegamenti nello Stretto di Messina), treni di tipo Intercity e Alta Velocità, autobus per il trasporto interregionale, autobus per servizi di noleggio con conducente. La carta verde deve attestare di essere stati vaccinati o di essere guariti dal Covid-19, oppure l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti al viaggio. Stesse regole per quanto riguarda Città del Vaticano e Repubblica di San Marino.

Viaggi all'estero

STATI UE - Per quanto riguarda le vacanze all'estero è necessario controllare frequentemente le liste stilate dal ministero degli Esteri e della SaluteCol Green pass, sono consentiti gli spostamenti dall’Italia verso gli altri 26 Stati membri dell’Ue. Al rientro è però obbligatorio compilare il modulo EU Dplf. Senza Green pass sono necessari 5 giorni di autoisolamento al ritorno e tampone alla fine di questo periodo. Si potrà dunque viaggiare verso: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse Far Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (incluse Guadalupa, Martinica, Guyana francese, Riunione, Mayotte), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (incluse isole Canarie e altri territori nel continente africano), Svezia, Ungheria. Con le stesse modalità si potrà andare in altri Stati europei: Islanda, Liechtenstein, Norvegia (incluse isole Svalbard e Jan Mayen), Svizzera, Repubblica di San Marino, Città del Vaticano, Andorra e Principato di Monaco. Ma se queste sono le regole previste dall’Italia e, quindi valide, per il rientro nel nostro Paese, ogni Stato ha le proprie norme per l’ingresso di viaggiatori stranieri

PAESI ELENCO D - Diverse le regole per quanto riguarda i Paesi nell’elenco D: Arabia Saudita, Australia, Bahrein, Canada, Cile, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Kosovo, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale e basi britanniche sull’isola di Cipro ed esclusi i territori non appartenenti al continente europeo), Repubblica di Corea (Corea del sud), Ruanda, Singapore, Stati Uniti, Ucraina, Uruguay, Taiwan, Hong Kong e Macao. Per il rientro in Italia da questi Stati è necessario: esibire il modulo EU Dplf, un tampone negativo a 72 ore (48 per il Regno Unito), isolamento fiduciario di 5 giorni e ulteriore tampone trascorso il periodo (voli Covid teste esclusi). Chi ha completato il ciclo vaccinale e può esibire un tampone negativo all’ingresso non dovrà osservare l’isolamento di 5 giorni. 

PAESI ELENCO E - Per i Paesi citati nell'elenco E, ossia gli Stati non indicati nelle altre liste, gli spostamenti in entrata e in uscita sono autorizzati solo per in presenza di precise motivazioni (lavoro, studio, salute, urgenza, rientro al domicilio) secondo le regole vigenti nel paese di destinazione. All’ingresso in Italia da questi paesi resta obbligo di plf, tampone a 72 ore, isolamento fiduciario di 10 giorni e tampone al termine.

CORRIDOI TURISTICI - Una novità dell’autunno 2021 è l’apertura dei Corridoi Turistici. Infatti, con Ordinanza in vigore dal 30 settembre 2021 e fino al 31 gennaio 2022 (salvo ulteriori proroghe), è possibile realizzare viaggi turistici controllati, compresa la permanenza presso strutture ricettive selezionate, secondo specifiche misure di sicurezza sanitaria idonee a garantire il rispetto dei protocolli. In poche parole sono viaggi organizzati e gestiti esclusivamente da operatori turistici, i quali sono anche chiamati ad assicurare il rispetto delle diverse misure di sicurezza. I “Corridoi turistici Covid-free” sono operativi verso Aruba, Maldive,  Mauritius, Seychelles,  Repubblica Dominicana, Egitto (limitatamente alle zone turistiche di Sharm el-Sheikh e Marsa Alam). Qui è necessario innanzitutto il Green pass ma anche diversi tamponi: il primo nelle 48 ore precedenti la partenza; il secondo nel luogo di destinazione se la permanenza all’estero supera i 7 giorni: il terzo prima di rientrare in Italia, nelle 48 ore precedenti l’imbarco; l’ultimo all’arrivo in aeroporto in Italia. I viaggiatori risultati negativi a tutti i test sono esentati dal rispetto degli obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario al rientro

Sei corridoi turistici: ecco dove si può andare in vacanza

Alberghi 

Per alloggiare in albergo non serve avere il Green pass mentre per pranzare e cenare all’interno di esso, si configurano due diverse situazioni. Nel caso che l’hotel offra servizio di ristorazione esclusivamente ai clienti dell’albergo, è possibile accedere anche senza la carta verde Covid, anche nel caso di sala al chiuso. Se, invece, l’hotel offre servizio di ristorazione non solo ai clienti dell’albergo ma anche a quelli che non alloggiano all’interno di esso, è necessario. Nella pratica, il cliente che dorme in hotel può mangiare al suo interno senza Green pass se la struttura non è aperta anche agli esterni. Il riferimento è sempre per la sala al chiuso, mentre per il servizio all’aperto non è necessario in ogni caso.

Piste da sci

In Italia, in montagna, il Green pass è obbligatorio per accedere agli impianti di risalita: "Funivie, cabinovie e seggiovie, qualora utilizzate con la chiusura delle cupole paravento, con finalità turistico-commerciale e anche ove ubicate in comprensori sciistici, senza limitazioni alla vendita dei titoli di viaggio"  Il Protocollo riapertura delle aree sciistiche e per l’utilizzo degli impianti di risalita”, firmato il 22 settembre a Milano dalla Federazione Italiana Sport Invernali (Fisi), dall’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari (Anef), da Federfuni, Amsi e Colnaz introduce già l’obbligo di green pass per accedere agli impianti di risalita, fissando la capienza delle seggiovie al 100%, limitata all’80% se utilizzate con chiusura delle cupole paravento. Capienza ridotta all’80 per cento anche per cabinovie e funivie. Previsto anche l’obbligo di mascherine chirurgiche o Ffp2 negli spazi comuni e sugli impianti. Diversa la situazione in Svizzera, dove l'Associazione funivie ha annunciato che non verrà richiesto. Ma l'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) è intervenuto poco dopo, parlando di "annuncio affrettato". Ma ha fatto sapere che l'obbligo di Green pass rimane per tutti i ristoranti, compresi i rifugi di montagna.

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