Morto Flavio Carboni, l'uomo dei misteri italiani. P2, delitto Calvi, Banda della Magliana

Colpito da un infarto a 90 anni. Aveva sempre respinto ogni accusa

Flavio Carboni in una foto d’archvio

Flavio Carboni in una foto d’archvio

Immobiliarista, uomo d'affari, faccendiere, "tramone". Di sicuro porterà con sé nella tomba una serie di segreti più o meno inconfessabili. A battere la notizia della sua scomparsa è stata, per prima, l'Adnkronos. E' morto a Roma Flavio Carboni, 90 anni, uno dei principali uomini del mistero in Italia. Sarebbe stato colpito da un infarto durante la notte. Coinvolto in una serie di inchieste fra gli anni '70 e '80, su alcune delle vicende più oscure che hanno segnato la politica e l'economia italiana nel corso della Prima Repubblica, come il crack del Banco Ambrosiano e l'assassinio di Roberto Calvi, era riuscito a uscire più o meno indenne dai processi che erano seguiti, almeno per questi fatti.

Il suo nome era tornato sulle pagine dei giornali nel 2010, proprio all'indomani della sua assoluzione per il delitto Calvi, quando era stata indagato con l'accusa di concorso in corruzione nell'ambito di un'inchiesta riguardante appalti per l'energia eolica in Sardegna. Un'inchiesta che aveva portato alla luce un presunto sistema di lobbying e pressione sulle istituzioni, esercitato per influenzare le vicende della politica italiana e pilotarne alcune scelte. Un complesso groviglio di accuse e personaggi che aveva portato a ribattezzare il tutto come "P3", con riferimento alla loggia massonica deviata P2 attiva fra gli anni '70 e '80, guidata dal "Venerabile" Licio Gelli.

Il nome di Carboni era stato collegato anche alla P2, ma l'immobiliarista aveva sempre negato di averne fatto parte. Così come aveva respinto ogni addebito fra quelli rivolti nei suoi confronti dalla magistratura (negli anni '80 era stato arrestato in diverse occasioni) e l'accusa di avere solidi addentellati nel sottobosco criminale italiane, rapporti con la mafia e la Banda della Magliana, per esempio.

"Non ho mai conosciuto Gelli, non ho mai fatto parte della P2". Anzi, "non ho mai fatto parte della massoneria in generale. Che poi abbia conosciuto tanti personaggi di primissimo piano - come tutti a quell'epoca del resto - che potessero avere simpatie o aderire a logge è un'altra storia", le sue parole in una recente intervista all'Adnkronos. 

Il ritratto

Consegna un ritratto di Flavio Carboni ad AdnKronos un altro personaggio che ha popolato le cronache dell'epoca, con i suoi movimenti nella "zona grigia" della società italiana. E' l'ex 007 Francesco Pazienza. "Era un tipico personaggio italiano che sapeva destreggiarsi magnificamente in mezzo ai casini del nostro Paese e ai misteri, che poi in Italia di misteri non ne esistono - ha detto Pazienza - La storia dei misteri italiani l'avete inventata voi giornalisti, in Italia si sa tutto di tutto e di tutti''. Un'opinione di chi in quei misteri ci ha sguazzato a lungo. ''Carboni navigava nelle acque italiane dagli anni '60, l'ho conosciuto talmente bene da fare la stupidaggine di presentarlo io a Roberto Calvi - spiega Pazienza -, lui con la P2 non c'entrava assolutamente niente. Carboni l'uomo dei misteri? Ma figuriamoci, quali misteri, per favore…c'è una famosa foto, che io ho, in cui si vede Carboni sotto braccio a Ciriaco De Mita il giorno stesso in cui De Mita fu eletto segretario della Dc prendendo il posto di Flaminio Piccoli. Ci sarà un motivo, o no? Questo dimostra che Carboni era solo uno che sapeva destreggiarsi''.