Covid, la stima dell'Oms: in due anni 15 milioni di morti

Il periodo considerato va dall'1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2021. L'84% dei decessi si concentra nel Sudest asiatico, in Europa e nelle Americhe

Un morto di Covid-19

Un morto di Covid-19

In due anni di Covid-19 quasi 15 milioni di morti in eccesso. E' la nuova stima dell'Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui "l'intero bilancio delle vittime associato direttamente o indirettamente alla pandemia (descritta come 'mortalità in eccesso') tra l'1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 è stato di circa 14,9 milioni" di vite perse (range da 13,3 milioni a 16,6 milioni).

La maggior parte delle morti in eccesso (84%) si concentra nel Sudest asiatico, in Europa e nelle Americhe. Circa il 68% delle morti in eccesso si concentra in soli 10 Paesi a livello globale .Quasi mezzo milione di vite, tra persone di età pari o superiore a 60 anni, sono state salvate in Europa grazie ai vaccini anti-Covid". Lo ha sottolineato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell'Agenzia europea del farmaco Ema, oggi durante il briefing periodico con la stampa. I vaccini restano "un pilastro centrale della risposta alla pandemia" di Covid-19, ha ribadito.

I dati raccolti dall' Oms confermano che il numero globale dei decessi è maggiore fra gli uomini (57%) che fra le donne (43%) e ancora più alto negli anziani. "Questi dati, che fanno riflettere, non solo indicano l'impatto della pandemia, ma anche la necessità - commenta Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell' Oms - che tutti i Paesi investano in sistemi sanitari più resilienti, in grado di mantenere i servizi sanitari essenziali durante le crisi, compresi sistemi di informazione e comunicazione sanitaria più forti". "Solo il 50% degli europei ha ricevuto la vaccinazione completa e il booster" contro Covid-19, e "il 15% degli over 18 non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Le persone che non si sono ancora vaccinate o sottoposte a dose booster dovrebbero farlo, soprattutto se sono più a rischio di malattie gravi", ha ribadito.