Tasso di mortalità sceso dal 2,5 allo 0,1-0,3%. Il che significa, in estrema sintesi, che se prima il Covid-19 poteva causare la morte di una media di 2-3 persone ogni cento, oggi non si arriva neppure a una su cento. Il motivo, secondo Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, è da riscontrare nell'azione dei vaccini anticoronavirus: "In una popolazione in gran parte vaccinata, l'infezione da Sars-Cov2 è arrivata a provocare una percentuale di decessi compatibile con quella che vediamo normalmente con l'influenza. E ciò vuol dire che, così come gestiamo l'influenza, senza sottovalutarla in particolare nelle fasce fragili, dovremmo cominciare ad affrontare anche il Covid".
"Si può dire - afferma Caruso - che grazie alla diffusione della vaccinazione ormai siamo ai livelli di mortalità di un'influenza. E forse immunizzando ancora di più, come accadrà anche in virtù dell'obbligo vaccinale imposto dal Governo agli over 50, potremo scendere a livelli pure inferiori a quelli dell'influenza". " In passato ci spaventavamo forse dell'influenza? No, l'affrontavamo come malattia gestibile - aggiunge -. Così dobbiamo fare anche con il Covid-19: un'infezione da tenere in grande considerazione, ma da gestire mettendo in sicurezza i più fragili, vincendo anche con l'obbligo le resistenze no vax".