Mix vaccini, Ema: strategia possibile ma ora dati sono ancora limitati

La posizione dell'Agenzia del farmaco: "Sulla base delle prove che abbiamo questo non è problematico, ma il livello di prove è basso e perciò occorre restare vigili"

AstraZeneca, Johnson & Johnson, Pfizer e Moderna

AstraZeneca, Johnson & Johnson, Pfizer e Moderna

Bruxelles - "Abbiamo dati limitati sul mix di vaccini contro il Covid ma alcuni studi preliminari mostrano che la risposta immunitaria sia soddisfacente e non emergono problemi per quanto riguarda la sicurezza. Sembra che sia una strategia che potrebbe essere adottata. Ma dobbiamo ancora raccogliere tutte le informazioni. Dal punto di vista dell'Ema non è facile in questo momento fornire una raccomandazione a causa dei dati limitati". Queste le parole di Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell'Ema, agenzia europea del farmaco. In Italia, dopo il parere del Cts, è stato disposta la vaccinazione eterologa per gli under 60 vaccinati in prima dose con Astrazeneca. Per gli over 60, invece, niente è cambiato. 

Il vaccino di AstraZeneca "è stato approvato nell'Ue sulla base della somministrazione di due dosi, e perciò in principio, in base alle informazioni sul prodotto, è da somministrare una seconda dose in un intervallo tra quattro e dodici settimane". Se un Paese per un numero di ragioni "vuole fare un mix con un vaccino MRna" sta al Paese decidere. "Sulla base delle prove che abbiamo questo non è problematico, ma il livello di prove è basso e perciò occorre restare vigili" ha aggiunto. 

In merito alla variante Delta Cavaleri ha precisato: "Abbiamo visto dei dati preliminari in Gb, secondo cui il vaccino AstraZeneca dovrebbe essere protettivo contro la variante Delta, ma" emerge anche che "la seconda dose dovrebbe aumentare la protezione. E considerato che la protezione dopo la prima dose è più bassa di quella che vediamo con la variante Alpha è importante cercare di vedere se l'intervallo fra le due dosi possa essere accorciato". Attualmente, è stato ribadito durante l'incontro, "i vaccini autorizzati sembrano proteggere contro tutti i ceppi che sono dominanti in Unione Europea. Ma Ema continuerà a vigilare".