Le tre ipotesi sulla scomparsa di Marina Paola, figlia del superpoliziotto Pippo Micalizio

Ritrovata viva dopo sedici ore in mare vicino agli scogli dell'isola d'Elba, ora è in ospedale. Ecco le tesi accreditate e l'orientamento degli inquirenti

Cosa è davvero successo a Marina Paola Micalizio, figlia del superpoliziotto Pippo Micalizio, tra i protagonisti delle prime maxi operazioni anti mafia negli anni 80 e 90, la milanese di 48 anni ritrovata viva e infreddolita tra gli anfratti di una scogliera nella zona di Procchio, all’isola d’Elba? La scomparsa era stata denunciata dal marito e aveva subito suscitato molta apprensione, anche sulla scorta del passato del genitore. Tre le ipotesi principali, ma solo una sembra quella accreditata dagli inquirenti.

Ipotesi 1

La prima ipotesi considerata era una ritorsione per le inchieste del genitore. Una tesi accreditata solo all’inizio, ma presto tramontata. Su Pippo Micalizio si è scritto di tutto, la sua attività di poliziotto antimafia gli ha certamente creato molti nemici. Ma un elemento depone contro la tesi della vendetta. Il fattore tempo. Micalizio è scomparso nel 2005 e appare del tutto improbabile che diciassette anni dopo qualcuno avesse deciso di attaccare la sua famiglia, in particolare dopo la sua morte. Oltretutto la donna è stata ritrovata viva. 

Ipotesi 2

C'era poi la possibilità di un allontanamento volontario. Era lo scenario che sembrava avere preso forma nelle prime ore dopo la scomparsa, in particolare dopo il ritrovamento del cadavere del cane e del cellulare di Marina Paola. Una tesi che però avrebbe dovuto essere suffragata da qualche testimonianza su una presunta volontà di scomparire della donna, da parte dei familiari. Tesi mai pervenuta. Nessuno ha infatti mai affermato di aver notato qualche elemento che potesse portare in questa direzione. La pista è stata dunque presto abbandonata.

Ipotesi 3

Infine la tesi dell’incidente. Tutto sembra ormai convergere in  modo univoco verso questa direzione. Secondo le informazioni degli stessi soccorritori che l’hanno ritrovata, Marina Paola sarebbe scivolata giù da un sentiero insieme al suo cane che nella caduta ha perso la vita. Sarebbe quindi finita in mare  vicino a uno scoglio, in una zona impervia da dove è molto complicato tornare alla terra ferma, complici anche le correnti e la conformazione della costa e difficilmente individuabile dall’alto. 

Il salvataggio

Dopo avere individuato la sua presenza in acqua, la donna è stata evacuata via mare con un’imbarcazione, proprio per la difficoltà a recuperarla via terra. Dalla spiaggia di Procchio è stata trasferita con un’ambulanza del 118 all’ospedale dell’isola, a Portoferraio, dove le sue condizioni cliniche sono state valutate. La donna avrebbe raccontato di essere rimasta in mare aperto per quasi 16 ore e di essersi avvicinata all’isola nel momento in cui è stata individuata dal gommone della Protezione Civile.

L’allarme di domenica

L’allerta era scattata ieri pomriggio dalla zona di Guardiola, quando il cane della donna era stato ritrovato morto, con il guinzaglio impigliato tra le rocce e nelle vicinanze era stato rinvenuto anche il cellulare. Dopo 24 ore di ricerche Marina Paola è stata ritrovata infreddolita ma viva. Decisivo il dispiegamento di forze con squadre di terra, con i vigili del fuoco e le associazioni di volontariato del soccorso di protezione civile e squadre a mare con personale della capitaneria di porto. Sono stati anche utilizzati un elicottero e un drone dei pompieri e le squadre cinofile.