Eventi meteo estremi e alluvioni: in Lombardia due milioni di persone a rischio

Rapporto Ispra, oltre 9mila i chilometri allagabili. Mantova prima, fragili anche Pavia e Sondrio

La protezione civile durante lavori di rimozione dei tronchi dall’alveo del Lambro

La protezione civile durante lavori di rimozione dei tronchi dall’alveo del Lambro

Brescia - Grandi fiumi in pianura, torrenti nelle zone montuose, un’edilizia che ha travalicato spesso i confini dei corsi d’acqua, riempiendo di cemento alvei e aree esondabile, in più, la crescita esponenziale eventi meteo straordinari sempre più frequenti. È un mix tragicamente pericoloso quello che espone migliaia di persone al rischio alluvione: in Lombardia parliamo di oltre 2 milioni di cittadini, circa il 20% della popolazione totale. I numeri li ha calcolati Ispra nel suo ‘Rapporto sulle condizioni di pericolosità da alluvione in Italia e indicatori di rischio associati’, in cui, dati alla mano, delinea scenari di alta, media e bassa pericolosità/probabilità che potrebbero verificarsi in un futuro anche non lontano.

«Nel più vasto ambito del dissesto idrogeologico – spiega Ispra nella relazione – la gestione e la mitigazione del rischio di alluvioni sono senza dubbio le componenti più rilevanti considerata l’estensione dei territori soggetti a pericolosità da inondazione e per gli impatti che gli eventi alluvionali sono in grado di causare a beni e persone segnando, anche drammaticamente, il nostro Paese". Non una certezza, dunque, ma un rischio di cui è bene essere consapevoli, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici che generano fenomeni meteo imprevedibili e più violenti di un tempo.

Dal punto di vista puramente geografico, in Lombardia sono 9.148 i chilometri quadrati allagabili (un dato frutto della sommatoria dei tre scenari di bassa, media e alta pericolosità), pari al 38,4% del totale del territorio, quota al di sopra la media nazionale. Tra le province, è Mantova ad avere la maglia nera, con ben il 94% del territorio allagabile (il 62,6% basso rischio, il 13% alto rischio). In valori assoluti, spiccano invece Brescia e Pavia, con circa .1.400 chilometri quadrati potenzialmente allagabili, che rappresentano circa il 29% del territorio di Brescia, il 46% del Pavese. In tutta la regione, il 52,9% dei Comuni ha potenzialmente un’area allagabile superiore al 20% della superficie comunale: l’11,2% dei comuni rientra invece nello scenario di probabilità elevata, il 15,5% in quello di probabilità medio, il 26,7% con probabilità bassa di subire un evento avverso a casua dell’acqua.

Il peso reale dell’impatto di un’alluvione, tuttavia, si può percepire solo se commisurato alla presenza di popolazione nelle aree più vulnerabili. Perché a moltiplicare gli effetti degli allagamenti è sempre il fatto che il territorio colpito ospiti case, servizi importanti e attività produttive. Ispra ha così misurato anche gli abitanti esposti, ovvero coloro che risiedono nelle zone allagabili. Per la Lombardia parliamo del 20% dei residenti, pari a oltre 2milioni di persone. Di queste, la maggior parte (1,4 milioni) vive nelle zone a bassa pericolosità, 430mila sono in quelle con pericolo medio ed 203mila quelle che abitano nelle aree con scenario peggiore (il 2,1% del totale). Tra le province, è ancora una volta Mantova quella con maggiore popolazione esposta in percentuale per lo scenario di pericolosità elevata (33mila persone, pari all’8,2% del totale), mentre sono Cremona e Sondrio le province lombarde con maggiore percentuale di popolazione esposta rispettivamente per gli scenari di pericolosità media e bassa, pari rispettivamente pari 52.786 e 120.926.