Melzo, case comunali: i conti non tornano

Su 187 inquilini 52 sono morosi sugli affitti: mancano all’appello circa 400mila euro

Nelle case popolari mancano all'appello  mancano all’appello circa 400mila euro

Nelle case popolari mancano all'appello mancano all’appello circa 400mila euro

Melzo (Milano), 19 dicembre 2018 - Case comunali, su 187 inquilini 52 sono morosi sugli affitti: mancano all’appello circa 400mila euro. Nel nuovo piano del welfare le misure di contrasto e le iniziative adottate dal Comune per ripianare il segno meno: recupero coattivo nei casi più seri, e 5 procedure di sfratto in corso, «riguardano i non paganti recidivi, che non sono stati ricettivi a nessuna delle possibilità di rientro proposte, e le cui cifre debitorie non consentono più margini».

L’altra sera in consiglio comunale l’approvazione, con l’astensione e un voto a favore della minoranza, del piano welfare per una comunità generativa del Comune. Dati e numeri a raffica. Fra gli altri, quelli, ovunque dolenti, del non versato. 400 mila euro è la cifra complessiva, e con qualche approssimazione, del non pagato per l’affitto delle 187 case comunali. Le famiglie insolventi sono 52. I grafici mostrano chiaramente le misure in adozione da parte del Comune. Che tiene nel piano a una premessa. «Da sempre l’impegno dell’amministrazione comunale è quello di contenere la morosità tra gli inquilini comunali, che in particolari situazioni hanno sempre beneficiato della disponibilità dell’amministrazione stessa che ha permesso loro di rientrare dal debito accumulato in rate anche di piccola entità. Quando però l’inquilino non si rende disponibile a rientrare dal suo debito, ci si vede costretti ad attivare procedure più coercitive per rientrare di quanto non percepito. Sono quindi iniziate le procedure di recupero coattivo e anche di sfratto, quando il debito ha raggiunto importi non recuperabili».

Delle 52 famiglie assegnatarie insolventi 21 hanno avviato la procedura di debito rateizzato con il Comune; 15 sono allo stadio dell’ultimo sollecito; nei confronti di 10 è in corso il recupero coattivo; una sola famiglia ha saldato interamente il debito; per le ultime 5 sono partite le procedure di sfratto. «Si badi bene - spiega l’assessore alla partita Valentina Francapi - che dai conteggi generali e da qualsiasi procedura di recupero coatto sono stati esclusi quei nuclei famigliari particolarmente fragili già seguiti dai servizi sociali«. La cifra dell’ammanco. «È importante, ma in linea con quelle che vengono registrati nei comuni della zona delle nostre dimensioni. Si consideri fra l’altro che una metà della cifra è addebitabile a un numero ridottissimo di famiglie».