Sciopero dei medici di base: quando resteranno chiusi gli ambulatori e perché

Due giorni di astensione dal lavoro per chiedere più sicurezza e indennizzi alle famiglie delle vittime del Covid

Medici di base, foto generica

Medici di base, foto generica

Milano, 15 febbraio 2022 - Per alcuni sono stati gli "eroi" del Covid, insieme a medici ospedalieri e agli infermieri. Per altri sono stati l'anello mancante della catena. Di certo, al netto di immancabili distinguo, moltissimi medici di base hanno pagato e stanno pagando un prezzo altissimo in termini di carichi di lavoro e anche vite umane all'emergenza sanitaria. Una situazione diventata insostenibile inquadrata in un contesto che già prima del contagio manifestava segnali di cedimento: ambulatori territoriali chiusi, mancato turn-over tra pensionati e nuovi ingressi, interi territori lasciati senza presidio medico con disagi incalcolabili per gli anziani.

Ora i sindacati dei medici, Smi e Simet, proclamano sciopero per tutti i medci dell'area convenzionata, con la chiusura degli ambulatori fissata per martedì 1 e mercoledì 2 marzo e, sempre per il 2 marzo (9-13) con una manifestazione a Roma al Ministero della Salute in Lungotevere Ripa 1.

I motivi

"Il malessere della categoria è palpabile - scrivono -: carichi di lavoro insostenibili mancanza di tutele, burocrazia aberrante e non ultimo il mancato indennizzo alle famiglie dei colleghi deceduti per Covid.Uno schiaffo, da parte dello Stato, soprattutto agli orfani di quei medici". Si chiedono inoltre "tutele concrete quali ferie, maternità, malattia. Reclamiamo - si legge - tutele certe in materie di sostegno ad handicap  e sostituzioni per poter fruire del meritato riposo, nonché politiche serie sulle pari opportunità. In questa pandemia, che  ha travolto il mondo, sono le donne medico che hanno pagato il prezzo più alto. Il diritto al lavoro si deve coniugare al diritto alla  vita familiare e personale".

La lettera alle autorità

Territorio sguarnito

"Scioperiamo perché vi è la necessità che vi siano più medici sul territorio: ad oggi nel nostro Paese sono più di tre milioni i cittadini senza medico di famiglia. Le postazioni di guardia medica o vengono chiuse o accorpate per mancanza di personale. Le ambulanze  del 118 sono senza medico a bordo.  Vogliamo che i giovani medici siano attratti da questa professione, che oggi disertano al pari dei vecchi che si prepensionano. È ormai ineludibile l’istituzione di un corso di specializzazione in medicina generale. Vogliamo dire basta alla strisciante privatizzazione della medicina generale. Il nostro sciopero, in definitiva, ha lo scopo di salvare i medici per salvare  il Servizio Sanitario Pubblico. Chiediamo ai cittadini di essere al nostro fianco"