Maura Nardi ed Emanuele Loati dopo il cambio di sesso: "Pensiamo già di adottare un bimbo"

Recanati, Nardi e Loati festeggiano il riconoscimento del cambio di sesso. Il sindaco Bravi disponibile a celebrare le nozze

Maura Nardi ed Emanuele Loati potranno sposarsi dopo i rispettivi cambi di sesso

Maura Nardi ed Emanuele Loati potranno sposarsi dopo i rispettivi cambi di sesso

Recanati, 12 agosto 2022 - Ora che Maura Nardi, 41 anni a novembre, ed Emanuele Loati, 34 anni, hanno terminato il loro lungo percorso del cambiamento del proprio sesso, ricevendo in questi giorni le nuove carte di identità dall’ufficio anagrafe del Comune di Recanati, stanno non solo pensando di festeggiare questo traguardo raggiunto con il matrimonio, ma anche di poter avere un figlio. "Noi ci consideriamo già una famiglia – ci dice Maura Nardi – e come famiglia pensiamo anche alla possibilità di avere dei figli, magari ricorrendo ad una adozione. Per noi è una cosa naturale, ma siamo consapevoli che molti non la pensano così. La persona transessuale non deve essere vista come un fenomeno da baraccone, ma come la ragazza o il ragazzo della porta accanto".

Il suo compagno Emanuele lo ha conosciuto tramite un gruppo Facebook, dove erano entrambi iscritti, dove si condividono informazioni, percorsi, numeri utili per la transizione di genere. Lui viveva a Lanciano e dopo che si sono conosciuti si è trasferito a Recanati, dove dal 2019 vivono insieme. Il sindaco Bravi si è dichiarato pronto e soddisfatto di poter celebrare in Comune le loro nozze.

Nella giornata di ieri ai due futuri sposi sono giunte tante manifestazioni di solidarietà e di affetto da parte di molti cittadini. "Vogliamo ringraziare l’anagrafe del Comune perché sono stati professionali, disponibili e anche velocissimi – commenta Maura Nardi –. A volte non è così scontato, soprattutto quando ci si trova per la prima volta a dover rettificare l’anagrafe di una persona in transizione". Anche Emanuele Loati può dire altrettanto, specialmente in ambito lavorativo dove ha trovato apertura e molta discrezione. "Recanati, in fin dei conti – dice – non è poi un borgo così selvaggio come lo si dipinge". Forse l’unico neo è stato il percorso in tribunale, lento e farraginoso. "Purtroppo sono rimasta intrappolata nelle sue maglie – conclude Nardi –. Ho presentato istanza a luglio del 2019 e ne sono venuta a capo a marzo del 2022. In mezzo tanti rinvii e la nomina di un consulente tecnico d’ufficio che ha fatto lievitare tempi e costi che sono stati tutti a mio carico. Il tutto malgrado la presenza di accurate perizie che non lasciavano adito a nessun dubbio. Ci sono voluti 32 mesi per venirne a capo e per tutto questo tempo sono stata costretta a presentarmi con documenti che non erano più conformi alla realtà. Lo stato italiano dovrebbe prevedere tempi più brevi per queste cause, perché c’è in ballo la vita e l’equilibrio di una persona".