Maltrattamenti a ex Farfalle della ritmica, Emanuela Maccarani rinviata a giudizio

Non solo l'allenatrice, insieme a lei anche l'assistente Olga Tishina. La Procura sportiva: "Metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche"

L'allenatrice delle "Farfalle" Emanuela Maccarani (a destra) e l'assistente Olga Tishin

L'allenatrice delle "Farfalle" Emanuela Maccarani (a destra) e l'assistente Olga Tishin

Monza, 4 gennaio 2023 - E' ancora bufera nel mondo della ginnastica ritmica. L'allenatrice delle "Farfalle" Emanuela Maccarani e l'assistente Olga Tishina sono state deferite dalla giustizia sportiva. È quanto si apprende dall'avviso inviato oggi dalla procura federale alle tecniche. Entrambe erano state iscritte nel registro degli indagati il 29 dicembre scorso per presunti comportamenti vessatori e abusi psicologici nei confronti di alcune giovani atlete, tutte minorenni all’epoca dei fatti. 

Chi è Emanuela Maccarani: dai successi olimpici alle accuse

Le denunce

La direttrice tecnica dell’Accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio, Emanuela Maccarani, e la sua assistente Olga Tishina, sono state indagate dalla Procura di Monza per maltrattamenti a due ex Farfalle, che hanno rivelato di aver subìto umiliazioni e vessazioni psicologiche durante gli allenamenti nella palestra in Brianza, anche con pesanti pressioni per mantenere il pesoforma. Il caso è arrivato sul tavolo del procuratore monzese Claudio Gittardi. Così, i magistrati hanno deciso di sentire entrambe le ex atlete, Nina Corradini e Anna Basta, che frequentavano il centro di riferimento per gli allenamenti della nazionale di ginnastica, composta dalle specialiste delle prove a squadre. Le due giovania hanno riferito in dettaglio il contesto in cui gli abusi si sarebbero verificati, la durata e i presunti responsabili dei comportamenti con particolare riferimento al sistema di regole rigide legate all’attività sportiva agonistica. Il fascicolo era stato aperto inizialmente contro ignoti, a seguito delle notizie di stampa diffuse dopo la denuncia pubblica delle due ex ginnaste della nazionale, su "imposizioni e divieti relativi a consumo di cibi e bevande", a ripetuti "controlli sul peso corporeo", nonché "alle umiliazioni subite in caso di comportamenti ritenuti non adeguati".

Le audizioni

Le audizioni della procura federale, iniziate lo scorso 30 ottobre proprio all'Accademia Internazionale di Desio, si erano concluse il 29 dicembre 2022 con il conseguente deposito dell'esito sulla piattaforma Coni entro i 60 giorni. Il responso della procura federale è stato firmato e condiviso dal procuratore federale, Michele Rossetti, dai colleghi Lorenza Mel e Giorgio Papotti, costituiti in pool con il sostituto della procura generale del Coni e quarta firmataria, Livia Rossi. Il provvedimento è in linea con i tempi previsti e in anticipo rispetto alla giustizia ordinaria, ancora in fase di indagini preliminari.

L’indagine della Procura sulle Farfalle partita dal sequestro dei telefonini

Le accuse

Secondo quanto si apprende, dopo aver ascoltato tutti i soggetti che a vario titolo hanno frequentato la struttura di Desio negli ultimi cinque anni, alla direttrice tecnica nazionale e alla sua assistente viene contestata la violazione dell'articolo 2 del regolamento di Giustizia e Disciplina, in relazione all'articolo 7 del Codice Etico Fgi e all'articolo 2 del Codice di Comportamento Sportivo del Coni. In particolare, l'addebito nei loro confronti è quello di aver adottato, nel periodo compreso fino all'estate 2020 "metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l'insorgere di disturbi alimentari e psicologici".

Nuova bufera sulla ritmica: "Atlete umiliate e maltrattate". Indagata la super allenatrice

La linea difensiva

Il procuratore federale Michele Rossetti, che sta collaborando anche con la procura di Monza, ha ritenuto dunque l'impianto accusatorio sufficiente per procedere ad aprire un giudizio nei confronti delle allenatrici. Le parti e i loro legali potranno, entro 20 giorni, presentare la loro linea difensiva o chiedere di essere ascoltate personalmente.

La sanzione

In caso di deferimento sarà il Tribunale federale a decidere l'assoluzione o la condanna che può prevedere dall'ammonizione all'ammenda, passando alla sospensione da quindici giorni a due anni fino alla radiazione. Al momento la loro posizione, sia nella giustizia ordinaria, sia in quella federale, è ancora da approfondire e in assenza di una chiara condanna proseguono il loro lavoro, anche in virtù della fiducia delle atlete della nazionale. Le "Farfalle" hanno ripreso gli allenamenti a Desio il 2 gennaio, in preparazione dei prossimi impegni internazionali.