Nuove regole Covid: via le mascherine? Non subito: prevale la cautela

Addio praticamente ovunque alla certificazione verde e mascherine a portata di mano. Ecco come sta andando: i milanesi preferiscono mantenere un atteggiamento improntato alla prudenza

Mascherine

Mascherine

Milano - Nuove regole in Italia da ieri: il Paese prosegue la road map per il ritorno alla normalità post Covid. Le novità più rilevanti riguardano l'uso della mascherina al chiuso e lo stop al green pass. Con la fine del week-end e il rientro al lavoro è scattato il primo vero banco di prova per le nuove regole. Nel segno della prudenza. Addio praticamente ovunque alla certificazione verde, e mascherine in tasca, pronte a essere indossate in caso di assembramenti, nei negozi, supermercati, ristoranti, posti di lavoro (ferme restando le decisioni delle singole aziende), stadi e arene all'aperto. "Se la situazione continuerà a migliorare è ragionevole pensare che le proroghe al 15 giugno delle restrizioni anti covid possano arrivare a una fine. Credo che ci siano le condizioni per dire che siamo di fronte alla possibilità di arrivare a un'estate senza restrizioni" è la previsione del sottosegretario alla Salute Andrea Costa in visita a Genova. "Il Governo ha deciso il criterio della gradualità sia nell'introduzione sia nell'allentamento delle misure restrittive, abbiamo deciso la proroga fino al 15 giugno per alcune situazioni" ribadisce. 

Ecco come sta andando. 

Mascherine al chiuso: dove resteranno obbligatorie?
Mascherine al chiuso: dove resteranno obbligatorie?

AL LAVORO

Il green pass non dovrà più essere mostrato: chiunque, vaccinato o no, potrà entrare. Non sono piu' obbligatorie nemmeno le mascherine, che rimangono "fortemente raccomandate". I datori di lavoro potranno comunque decidere di lasciare l'obbligatorietà dei dispositivi di protezione per i propri dipendenti. Non ci sono differenze tra pubblico e privato, ma il ministro della Pa, Renato Brunetta, ha inviato una circolare con alcune raccomandazioni: l'uso delle mascherine FFP2 è raccomandato, in particolare, per il personale a contatto con il pubblico sprovvisto di idonee barriere protettive, per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale "fragile", negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano escludere affollamenti.

AL RISTORANTE

Niente green pass, ovviamente, e nemmeno più obbligo di mascherina, sia all'aperto che al chiuso. Non è previsto l'obbligo nemmeno per i dipendenti: anche in questo caso puo' comunque reintrodurlo il datore di lavoro.

NEGOZI E SUPERMERCATI

Anche qui niente green pass, e niente mascherine. Lo stesso vale per i bar, dove cade ogni distinzione tra consumazione al tavolo e seduti.

CINEMA, TEATRO E SPORT

Niente green pass. Quanto alle mascherine, l'ordinanza pone un principio di prudenza: fino al 15 giugno si dovranno indossare negli "spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in sale teatrali, sale da concerto, cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonche' per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso". Gli stessi eventi, ma all'aperto (arene estive ad esempio, o gare sportive) possono essere fruiti senza mascherina. 

MUSEI E MOSTRE

Rimane l'obbligo di indossare la mascherina al chiuso, mentre nei siti culturali all'aperto non sara' necessario.

IN ALBERGO

Niente green pass né obbligo di mascherina negli hotel o in generale nelle strutture ricettive. Lo stesso vale per ristoranti, palestre, piscine e centri benessere degli alberghi. Nonche' per feste e cerimonie.

MEZZI PUBBLICI

Anche qui la scelta e' stata improntata alla prudenza, visti anche i dati epidemiologici che vedono la curva su un plateau pericolosamente alto: fino al 15 giugno mascherina obbligatoria nei mezzi a breve e a lunga percorrenza, quindi bus, tram, metropolitane, treni, navi, traghetti e aerei. Dove pero' non sara' piu' obbligatorio il green pass. Niente mascherina, invece, per le funivie.

A SCUOLA

Nessuna novita' rispetto a quanto gia' stabilito il mese scorso: prorogato l'obbligo di mascherine, chirurgiche o di maggiore efficacia protettiva, fino alla conclusione dell'anno scolastico 2021-2022.

OSPEDALI E RSA

Qui "sopravvive" il green pass, che fino al 31 dicembre andra' mostrato (nella versione "super", ossia dopo il vaccino o la guarigione) per visitare parenti e amici ricoverati. Rimane anche l'obbligo di mascherina per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalita' e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali.

IN VIAGGIO

Le regole cambiano a seconda dei Paesi di destinazione ma il green pass nella sua forma "base" continuera' a essere necessario per l'ingresso nei Paesi dell'Ue. Lo stesso per chi arriva (o rientra) in Italia: servira' ancora il green pass base, ossia anche solo con tampone. Con un'altra ordinanza del ministro Speranza cade invece l'obbligo di compilare il modulo Plf (Passenger locator form).

QUI MILANO

In tanti indossano comunque Ffp2 o 'chirurgiche' nonostante l'uso dei dispositivi di protezione non sia più necessario all'aperto, compresi gli stadi o gli eventi culturali, e in alcuni posti al chiuso, come bar e ristoranti, mentre negli uffici pubblici le  mascherine restano soltanto 'raccomandate. Da ieri a Milano si può entrare nei negozi e fare shopping senza mostrare il Green pass e senza mascherina. Ma sono ancora molte le persone che, nei negozi del centro, hanno deciso di indossarla nonostante l'obbligo sia decaduto. E anche gli addetti ai lavori, commessi e negozianti, preferiscono continuare a indossarla. Anche per i bar non c'è più l'obbligo da ieri di portare la mascherina all'interno e di controllare il Green pass. Tra chi lavora nei bar del centro c'è la sensazione di essersi liberati da un peso: "almeno non dovremo fare più i controllori - ha spiegato il gestore di un bar di corso Vittorio Emanuele -. È un bene perché noi avevamo una persona solo per fare quello, per controllare il Green pass, quindi adesso abbiamo una risorsa in più da dedicare al servizio dei clienti". 

INVITO ALLA CAUTELA

Un comportamento che sembra trovare il favore generalizzato dei lavoratori e degli esperti, i quali in generale invitano tutti alla cautela, soprattutto "per preservare i più fragili". "Capisco che non si poteva fare diversamente, dobbiamo andare verso la convivenza, anche se io - ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco - continuo a portare la mascherina e consiglio a tutti di fare lo stesso nei luoghi più critici. Ad esempio in un ufficio con quattro persone nella stanza la terrei“.