E' conto alla rovescia per quando non sarà più obbligatorio indossare le mascherine all'aperto: la data è quella del 28 giugno. A stabilirlo un'ordinanza a firma del ministro della Salute Roberto Speranza. La decisione del Cts è salutata da un'euforia bipartisan della politica (non senza le immancabili polemiche sulla "paternità") ma anche del mondo produttivo e della società. Ma attenzione, perché è un addio posto a limitazioni, un refrain che da un anno e mezzo a questa parte ci suona familiare. Ecco quali sono le regole da seguire.
La data
Il 28 giugno duque cadrà l'obbligo di portare la mascherina all'aperto. Era dall'8 ottobre scorso, quando l'obbligo fu reintrodotto dal Governo Conte bis: un provvedimento reso necessario dal risalire dei contagi da Covid dopo la "pausa" estiva. Era l'inizio della seconda ondata di pandemia. Otto mesi e mezzo durante i quali chi veniva sorpreso per strada senza mascherina era passibile di multa (la sanzione amministrativa, introdotta dal decreto Cura Italia, poteva variare dai 400 ai mille euro).
Necessario averla con sé
La mascherina andrà portata comunque sempre con sé, quando si esce di casa. Perché nel corso di una passeggiata si può entrare in luoghi chiusi dove permarrà l'obbligo di indossarla. Non averla può essere un guaio.
I luoghi chiusi
Nei negozi si dovrà continuare a indossare la mascherina. Ma lo stesso varrà per gli uffici pubblici, per gli ospedali e gli ambulatori. All'interno di bar e ristoranti quando non si è seduti al tavolo per la consumazione o durante gli spostamenti all'interno dei locali. Si va alla toilette? Si indossa la mascherina. Si va a pagare? Si indossa la mascherina. La stessa regola vale sui mezzi di trasporto: autobus, tram, metropolitane, taxi, auto a noleggio: è necessario indossarla. Allafermata dell'autobus? Mascherina abbassata se si mantiene la giusta distanza con le altre persone in attesa. Si sale sul mezzo? Ci si mette la mascherina. Più in generale il divieto andrà rispettato in tutti i luoghi in cui si chiederà di indossarla.
All'aperto ma mascherati
Anche rimanendo all'aria aperta in alcune circostanze occorre indossare il Dpi, ad esempio, come prescrive il Cts, nei "contesti in cui si creino le condizioni per un assembramento". Gli stessi tenici forniscono degli esmepi: mercati all'aperto, fiere, sagre. Ma il discorso vale anche per le code in strada, con lo stesso criterio adottato per le fermate dei mezzi pubblici di trasporto. Si fa la fila all'esterno per il biglietto del cinema? Scatta l'obbligo di mascherina su. In realtà, nella tipologia, la casistica può essere quasi infinita e viene richiesto alle persone di adottare i criterio del buon senso. Così per strada, in caso di un affollamento tale da rendere impossibile il distanzaimento interpersonale, bisogna proteggersi. La logica richiederebbe di rispettare la regola anche nei ritrovi fra amici o in famiglia, laddove non si sia conviventi, per evitare il rischio 8che resiste) di contagio.
Soggetti fragili
Secondo il Comitato tecnico scientifico comunque l'uso della mascherina deve essere "raccomandato fortemente nei soggetti fragili e immunodepressi e a coloro che stanno loro accanto". In questi casi le conseguenze della trasmissione del virus, in aprticolare per chi non si fosse vaccinato, potrebbero essere pesantissime anche in questa estate di calo del contagio.