Mascherine sui mezzi: stop obbligo da 1 ottobre. Regole inverno: i nodi del nuovo governo

L'obbligo rimasto in vigore per bus, treni, metro non sarà prorogato

Mascherina sui mezzi pubblici

Mascherina sui mezzi pubblici

Milano - Ha i giorni contati l'ultimo obbligo legato al Covid: da sabato prossimo, primo ottobre, le mascherine non saranno più obbligatorie anche su bus, treni, metro. L'obbligo di mascherina, rimasto in vigore in questi ambiti dopo che da mesi è caduto altrove, dai negozi agli eventi culturali e musicali, non verrà prorogato dall'attuale Governo. Rimarrà solo per gli operatori sanitari, fino a fine 2022. Proprio mentre, come ogni anno, l'autunno ha portato oltre alle piogge l'atteso aumento dei casi: la curva ha iniziato a piegare verso l'alto già due settimane fa, e ora la crescita sembra iniziare a farsi più netta. Solo ieri si sono registrati 44.878 nuovi contagi, mentre il martedì precedente erano stati 28.395: oltre il 50% in più in sette giorni. Una crescita che, come sempre, si ripercuote sugli indicatori che più interessano, quelli dell'occupazione degli ospedali. 

La situazione, insomma, è tutta da valutare, e in questa incertezza si colloca anche i cambiamenti che le elezioni hanno portato. Tra poche settimane Roberto Speranza non sarà più ministro della Salute, e con lui se ne andra' un modello di gestione del Covid a piu' riprese criticato dal centrodestra, che contestava chiusure e norme giudicate troppo restrittive. Si profilano comunque delle scelte da adottare in vista dell'inverno: accertato che il Covid, ovviamente, non è finito né finirà, il nuovo ministro della Salute dovrà valutare quanto e se è diventata una patologia complessivamente gestibile, come l'influenza, o è ancora una malattia potenzialmente mortale, se non altro per anziani e fragili, da fronteggiare anche con misure drastiche.

Di certo si arriverà a questo bivio con numeri nettamente superiori a quelli dello scorso anno in termini di contagi: basta pensare che un anno fa a quest'ora i casi positivi erano stati in un giorno meno di tremila, mentre attualente come detto sono oltre 44mila. In dodici mesi tutto è cambiato, tuttavia: milioni di italiani hanno contratto la variante Omicron, che per tutto l'anno, estate compresa, ha impazzato, e altrettanti sono protetti dal vaccino, sempre che si ricorra a nuovi richiami per rinnovare le difese immunitarie, tanto più ora che arrivano i nuovi sieri tarati proprio contro Omicron. I numeri lo confermano: il 27 settembre dell'anno scorso le terapie intensive occupate erano 459, oggi sono 128. Molti casi in più, meno conseguenze gravi, insomma.