Mascherine, Bassetti: linea rigorista? Oggi serve a poco

L'esperto: "Andrei sulla raccomandazione per gli anziani e i fragili al chiuso e all'aperto. Gli altri la useranno come il gel alcolico che uno si porta dietro e lo usa quando serve"

Matteo Bassetti (Ansa)

Matteo Bassetti (Ansa)

Genova - "La pandemia non è finita e dobbiamo continuare sulla linea percorsa finora. Ma oggi la linea rigorista sull'uso della mascherina serve a molto poco, visto che abbiamo ancora 60mila contagi al giorno e l'obbligo delle mascherina c'è da 2 anni. Io sono dell'idea che si dovrebbe finire con questa declinazione dell'obbligo e andrei sulla raccomandazione della mascherina per gli anziani e i fragili al chiuso e all'aperto. Gli altri la useranno come il gel alcolico che uno si porta dietro e lo usa quando serve. Deve di diventare un oggetto che può funzionare, ma non va declinato come obbligo".Questa la posizione di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, dopo le parole del ministro della Salute Roberto Speranza che ha ricordato come "la circolazione del virus è ancora significativa e serve usare la mascherina", rimandando a dopo Pasqua la decisione sull'eventuale stop all'obbligo al chiuso ipotizzato per maggio. "Sars-CoV-2 è solo l'ultimo virus che causa una malattia respiratoria, ma ci sono centinaia di batteri, protozoi, virus che possono causare malattie infettive - sottolinea l'esperto - C'è un monoteismo quotidiano sbagliato. Dobbiamo tornare a dire alle persone che ci sono le infezioni da pneumococco, da klebsiella, da genere emofilo, che c'è l'influenza o anche altri coronavirus".

Le parole di Speranza

Ieri il ministro della Salute ha spiegato che "l'utilizzo delle mascherine" per proteggersi e proteggere da Covid-19 "è e resta essenziale". E se a fine aprile scadrà l'obbligo di indossarle al chiuso, la decisione su un'eventuale proroga verrà presa "dopo Pasqua" in base all'andamento epidemiologico. "Io penso che oggi le mascherine siano un presidio fondamentale", ha ribadito. Non a caso "sono ancora obbligatorie al chiuso - ha ricordato - e noi le raccomandiamo con forza in tutte le occasioni, anche all'aperto, dove ci sono possibilità di assembramenti". Quanto a quello che accadrà dal primo maggio in poi, "come sempre valuteremo l'evoluzione della curva epidemiologica. In questo momento - ha sottolineato Speranza - abbiamo 800 casi circa" di Covid "ogni 100mila abitanti alla settimana, e oltre un milione di persone nel nostro Paese sono positive" a Sars-CoV-2. "Quindi dobbiamo mantenere alto il livello d'attenzione".