Mascherine al chiuso, da quando si toglieranno e dove. Cosa cambia dall'1 maggio

Contrariamente alle previsioni potrebbe restare l'obbligo di indossarle in attività e luoghi a maggiore rischio. E a scuola?

La scoperta di nuove mutazioni del virus, tra cui la variante Xe, e l'aumento di contagi e ricoveri (ieri in Italia si sono registrati 88.173 nuovi casi con un tasso di positività al 15%) potrebbero far slittare lo stop alle mascherine al chiuso, previsto per il prossimo 1 maggio. Lo stesso ministro Roberto Speranza ha aperto all'ipotesi di una proroga: "Valuteremo l'andamento e decideremo". Intanto oggi approda all'esame della Commissione Affari sociali di Montecitorio il nuovo e ultimo decreto Covid che confermerà la fine dello stato di emergenza il 31 marzo e disciplinerà la graduale eliminazione di alcune misure restrittive rimaste in vigore, dal Green pass rafforzato all'uso delle mascherine al chiuso. Non sono previste votazioni: il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per venerdì, ma il dibattito è aperto, soprattutto sull'utilizzo delle mascherine al chiuso. Nella maggioranza aumenta la spinta per inviare un segnale di svolta, ma gli esperti frenano soprattutto alla luce della recente, maggiore pressione sugli ospedali. Ecco le scadenze e le ipotesi sul tavolo.

Le regole Covid fino al 30 aprile 

Fino al 30 aprile le mascherine sono obbligatorie nei luoghi al chiuso. In particolare è necessario indossare le Ffp2 nei luoghi a maggiore rischio assembramento, come i mezzi di trasporto: in aereo, nave, treno (non nei regionali, dove bastano quelle chirurgiche), autobus, metro, pullman, funivie, cabinovie e seggiovie coperte. A scuola, nei bar e nei ristoranti basta la mascherina chirurgica. Sul luogo di lavoro serve la mascherina solo se non si può rispettare la distanza di un  metro dai colleghi.  La mascherina invece non serve quando si balla in discoteca o si fa sport. Restano esclusi dall'obbligo, come sempre, i bambini fino a sei anni, i soggetti fragili e gli accompagnatori di persone con  disabilità.Dall'1 maggio

Cosa cambia dall'1 maggio

Nonostate la previsione di toglierle dall'1 maggio, come vorrebbero alcuni esponenti del governo, anche per dare un segnale di discontinuità, le mascherine potrebbero restare obbligatorie in alcuni luoghi al chiuso. Probabilmente chi svolge la propria attività in esercizi aperti al pubblico - come cassieri di supermercati, commessi, impiegati in uffici pubblici che offrono servizi ai cittadini - dovrà indossare la mascherina anche dopo il 30 aprile. L'obbligo potrebbe essere esteso anche ai clienti di tali servizi e attività. E' quasi certo invece che si dovranno indossare le mascherine sui mezzi di trasporto pubblici, ma anche nei cinema, nei teatri e durante i concerti. In tutti questi casi però potrebbe bastare la chirurgica. Infine nei luoghi di lavoro privati, spetterà al datore di lavoro decidere.

Il nodo scuola

In merito alla decisione di togliere le mascherine al chiuso, il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli è cauto: "Una certa attenzione credo sia necessaria e doverosa: preferiremmo tutti tenere" le mascherine in classe "un mese e mezzo in più" e arrivare quindi al termine dell'anno scolastico a metà giugno, "che non poi sopportare conseguenze peggiori dopo". "L'ultima parola - conclude Giannelli - spetta ai sanitari: non è che si tengono o si dismettono per moda. Se c'è effettivamente una utilità collegata a una necessità, che è quella di impedire che il contagio possa di nuovo divampare, allora si deve sicuramente continuare a tenerle; altrimenti, se questo non è, indubbiamente sarebbe preferibile stare senza".

Norme allentate per le attività commerciali

Mascherine da tenere ancora al chiuso, conferma del distanziamento di un metro tra i tavoli nei ristoranti, indicazione a privilegiare i pagamenti con carta elettronica e ad effettuare una adeguata areazione degli ambienti. Sono alcune delle misure precauzionali da adottare negli esercizi commerciali contenute in un'ordinanza dell'1 aprile, pubblicata in gazzetta ufficiale e che sostanzialmente confermano le misure già indicate. Tra le altre è prevista la predisposizione da parte degli esercenti di un'adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare e obbligo di possesso e presentazione della certificazione verde Covid-19 base o rafforzata dove è ancora prevista. Indicato anche l'uso corretto della mascherina (chirurgica o FFP2) in tutti gli ambienti chiusi e, in caso di  assembramento, anche all'aperto, ove previsto dalla normativa. All'ingresso e in più punti dei locali, vanno piazzati soluzioni igienizzanti per le mani. Rispetto all'areazione dei locali, è indicato un rinforzo del ricambio d'aria naturale o attraverso impianti meccanizzati negli ambienti chiusi. Inoltre, "in ragione dell'affollamento e del tempo di permanenza degli  occupanti, dovrà essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire l'adeguatezza delle portate di aria". Le misure previste nell'ordinanza valgono per le attività di per ristorazione e cerimonie, attività turistiche e ricettive, cinema e spettacoli dal vivo, piscine termali e centri benessere, servizi alla persona, commercio, musei, archivi, biblioteche, luoghi della cultura e mostre, parchi tematici e di divertimento, circoli culturali, centri sociali e ricreativi, convegni, congressi e grandi eventi fieristici, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. Indicazioni anche per sagre e fiere locali, corsi di formazione, sale da ballo e discoteche.