Marmolada, il legame tra scioglimento dei ghiacci e riscaldamento globale

L'aumento delle temperature ha contribuito al crollo che ha ucciso sei persone: in dieci anni il ghiacciaio ha perso il 30 per cento del volume

Il ghiacciaio della Marmolada a inizio Novecento e nel 2021 (Giovanni Baccolo)

Il ghiacciaio della Marmolada a inizio Novecento e nel 2021 (Giovanni Baccolo)

Domenica, parte del ghiacciaio della Marmolada, nella catena delle Dolomiti, è crollata investendo il percorso usato dagli escursionisti per raggiungere la vetta. Sei persone sono morte, otto sono rimaste ferite e altre 17 risultano disperse.

Il crollo, secondo gli esperti, è stato determinato dall’aumento delle temperature che stanno sciogliendo il ghiacciaio, rendendolo sempre più instabile. Qualche giorno fa, sulla Marmolada, si è raggiunta la temperatura massima della storia recente, con 10 gradi in vetta.

"In soli dieci anni il ghiacciaio della Marmolada ha ridotto il suo volume del 30 per cento", si legge in un rapporto del 2019, condotto dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche, delle Università di Genova e Trieste, dell’Università gallese di Aberystwyth e dall’Arpa Veneto. "L'atmosfera e il clima, soprattutto al di sopra dei 3.500 metri di quota, è in totale disequilibrio a causa del "nuovo" clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione".

Lo scioglimento del ghiaccio forma dei crepacci sempre più profondi. Le parti che rimangono assumono a volte la forma di pinnacoli che, perdendo stabilità nel tempo, alla fine crollano. È uno di questi pinnacoli – detti seracchi – che ha provocato la morte di sei persone. Al contrario di quanto accade con le valanghe, i crolli di seracco sono più difficili da prevedere, dato che dipendono dai meccanismi che regolano il movimento del ghiacciaio.

In generale, la causa dello scioglimento dei ghiacciai, spigano tutti gli enti di studio italiani e mondiale, è il riscaldamento globale causato dalle emissioni di gas serra. L’ultimo rapporto dell’IPCC ha evidenziato come l'Europa centrale e l'Asia settentrionale subiranno gli effetti maggiori, con una perdita media di oltre l'80 per cento della attuale massa glaciale entro il 2100.