No Green pass, la protesta non si ferma: domani fiaccolate in dodici città italiane

All'appuntamento di Roma molti esponenti politici, perlopiù del centrodestra. Intanto arrivano le prime denunce per i cortei non autorizzati di sabato

La manifestazione in piazza Duomo a Milano

La manifestazione in piazza Duomo a Milano

Roma - Non si fermano le manifestazioni del fronte no Green pass, dopo la mobilitazione di sabato che ha portato migliaia di persone in piazza in tutta Italia. Il "Comitato libera scelta" ha organizzato per domani dodici fiaccolate in altrettante città, tra cui Roma Milano, Genova e Palermo. All'evento di Roma, che inizierà alle 20 in piazza del Popolo così come nelle altre piazze coinvolte, hanno aderito anche alcuni parlamentari tra cui Vittorio Sgarbi, Armando Siri, Claudio Borghi e Gianluigi Paragone, Simone Pillon. "L'introduzione del Pass obbligatorio per lavorare, spostarsi, fare la spesa, per vivere, è semplicemente inaccettabile e indegno di un Paese libero", scrivono sul loro profilo Facebook i promotori del Comitato, defintio "apartittico e apolitico, aperto a chiunque intenda sostenere la piena libertà di scelta in materia sanitaria. Intendiamo manifestare ovunque, in tutta Italia, pacificamente e democraticamente, il nostro dissenso di fronte agli abusi che le nostre libertà fondamentali garantite dalla Costituzione stanno subendo. Non siamo no-vax, non siamo negazionisti, non siamo fascisti, né comunisti".

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Le prime denunce

E intanto arrivano le prime denunce per le proteste di tre giorni fa, trasformate in cortei non autorizzati. I promotori della protesta andata in scena sabato scorso a Piacenza, infatti, sono stati denunciati dalla polizia di Stato per manifestazione non autorizzata, ovvero, per la violazione dell'articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. La manifestazione non autorizzata si era svolta in piazza Cavalli "senza che fosse presentato il preavviso" alla Questura. "A tutti è garantito il diritto di manifestare - spiega la Questura di Piacenza - purché ciò venga fatto nel rispetto della legge la quale prevede che almeno tre giorni prima dello svolgimento di una manifestazione ne sia dato avviso alla Questura". Non è il primo caso: sono finora 30 le persone identificate dalla digos per aver preso parte alla manifestazione di Livorno. E ancora, sono una decina le persone che saranno denunciate dalla digos della questura di Firenze per la manifestazione contro il Green pass svoltasi sabato scorso in piazza della Signoria.

In piazza anche i ristoratori di IoApro

"Noi non siamo no vax, siamo contro il Green pass". A dirlo dal palco di piazza del Popolo uno dei manifestanti del sit-in organizzato dal movimento IoApro. "Siamo al centro di una guerra. Diciamo no al green pass" recita uno dei cartelli esposti. "Siamo scesi in piazza per difendere la nostra libertà, per il futuro dei nostri figli" dice una manifestante. "Siamo cittadini liberi che vogliono riprendersi la vita di due anni fa - ha detto Umberto Carriera, segretario nazionale di IoApro, movimento al quale aderiscono molti ristoratori - il Green pass non è la soluzione, non risolverà l'epidemia. I protocolli di sicurezza li stiamo rispettando. Non vogliamo fare i controllori". Un altro manifestante aggiunge: "Ora vogliono farci fare gli sceriffi del Green pass. Noi non possiamo". 

Alla manifestazione però si sono accodati anche esponenti neofascisti. Il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino guida in piazza una delegazione di neofascisti che si è unita alla manifestazione IoApro dei ristoratori. Subito i toni si sono alzati conto i giornalisti, a cui viene intimato di non avvicinarsi e non riprendere con la telecamera. Insulti e qualche spintone, poi il coro: "Stampa e tv non ne possiamo più". Infine, uno striscione srotolato sulla fontana al centro della piazza, "Non passerà", e poi il coro "no Green pass". E ancora: "Draghi vaffanculo" e "giornalista terrorista".

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