Regione Lombardia-governo, lo scontro sale di livello: ricorso al Tar contro la zona rossa

Battaglia contro il Dpcm. Se fosse accolto salterebbero tutti i parametri. Fontana: "Indice Rt sempre più invasivo, ma è in cronico ritardo"

Attilio Fontana e Letizia Moratti

Attilio Fontana e Letizia Moratti

Milano, 19 gennaio 2021 - Sale di livello l’azione legale decisa dalla Regione contro il Governo, reo, secondo il governatore Attilio Fontana e la sua vice Letizia Moratti, di aver relegato la Lombardia in zona rossa basandosi su parametri datati. Già nei giorni scorsi Fontana aveva annunciato la volontà di ricorrere contro la decisione dell’esecutivo. Ieri è stato lo stesso governatore a far sapere che il Tar al quale sarà inviato il ricorso non sarà quello lombardo ma quello del Lazio. E ai giudici sarà chiesto di pronunciarsi non sull’ordinanza che da domenica ha istituito la zona rossa in tutta la Lombardia ma sul provvedimento dal quale l’ordinanza discende: l’ultimo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri (Dpcm), quello del 15 gennaio scorso, col risultato che se il Tar dovesse accogliere le contestazioni della Regione, il Governo dovrebbe rivedere non solo lo scenario di rischio deciso per la Lombardia ma, una per una, la valutazione fatta per ogni regione. Il ricorso lombardo contesta, infatti, i parametri generali con i quali il Governo decide le sorti o, meglio, i colori di ogni regione. I parametri e i pesi che ad ogni parametro sono attualmente attribuiti.

"Si impugna il decreto – scandisce Fontana nel corso del punto stampa convocato nel tardo pomeriggio di ieri a Palazzo Lombardia – nella parte in cui vengono dettati i criteri per la classificazione facendo riferimento agli scenari e livelli di rischio. Il parametro dell’Rt (l’indice di contagio ndr ) è prevalente sugli altri ed è diventato ancora più invasivo dopo l’abbassamento delle soglie per entrare nelle fasce di rischio rosse, arancio e gialle". "L’Rt – sottolinea però il governatore – è comunque un parametro strutturalmente in ritardo, in quanto si riferisce alla settimana dal 23 al 30 dicembre, oltre al fatto che non può essere l’unico. L’incidenza dei nuovi casi è invece – sempre secondo Fontana – il parametro più aggiornato e aderente alla realtà, esiste anche un documento tecnico che lo sancisce. Corretto, dunque, sarebbe stato considerare prevalente l’incidenza dei nuovi casi rispetto agli altri parametri, o quanto meno confrontarne i dati". "Nel sistema di monitoraggio – sottolinea il presidente della Regione – ho sempre sostenuto l’importanza dell’incidenza su 100mila abitanti". Il ricorso sarà depositato entro oggi e la Regione chiede al Tar di prendere in considerazione la sospensione cautelare del Dpcm. Ma, conclude Fontana, "se il Governo desse riscontro alle nostre richieste, saremo pronti a ritirare il ricorso".