Milano - Lombardia in zona gialla tra una settimana? La situazione epidemiologica, con i contagi da Covid in continuo aumento e lo spettro di un'ulteriore accelerata a causa della variante Omicron, mette la regione tra le aree d'Italia più a rischio insieme a Calabria (che ormai ha valori da 'retrocessione'), Marche, Veneto e Liguria. Al momento sono in "giallo" Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Bolzano. Un primo allarme legato alla Lombardia è stato lanciato nei giorni scorsi da Giovanni Sebastiani del Cnr: secondo le previsioni dell'esperto, "la crescita lineare dell'occupazione nei reparti ordinari e nelle terapie intensive potrebbe presto portare la regione in zona gialla".
Una preoccupazione confermata da Antonio Pesenti, direttore del dipartimento di Uoc Anestesia-Rianimazione del Policlinico di Milano e coordinatore delle terapie intensive nell'Unità di crisi della Regione Lombardia per l'emergenza coronavirus: "Il numero di ricoverati nelle terapie intensive sta salendo a una velocità più o meno costante. Rispetto alle precedenti ondate questa risalita è più lenta. Penso che ad oggi la cosa più importante sia la terza dose di vaccino. Su questo mi sento di dire alle persone: aiutateci".
Eppure, nonostante uno scenario di grande preoccupazione, confrontando i dati delle ultime settimane si aprono spiragli che potrebbero scongiurare il passaggio della Lombardia in zona gialla.
- Quando si passa in zona gialla
- Terapie intensive in Lombardia
- L'ultimo bollettino
- I dati che fanno sperare
- Vaccini fondamentali
- Veneto in giallo a Natale?
- Le regioni più a rischio
- Super Green pass o base, cosa cambia in zona gialla
Quando si passa in zona gialla
Entrano in zona gialla le regioni che superano contemporaneamente tre limiti: quello dell'incidenza (50 positivi su 100mila abitanti), dell'occupazione dei posti letto in area non critica (15%) e dell'occupazione dei posti letto in terapia intensiva (10%).
Terapie intensive in Lombardia
In Lombardia, dove l'incidenza è ormai ben oltre il limite di 50 casi per 100mila abitanti, i ricoveri nei reparti ordinari sono al 14% circa, con un tasso di aumento pari a circa 0,3% al giorno nelle ultime settimane. Per quanto riguarda le terapie intensive, l'occupazione è di circa l'8%, in crescita lineare e con un tasso di aumento anche in questo caso pari a circa lo 0,3% al giorno. Con questa tendenza, quindi, tra la fine della settimana e l'inizio della prossima la regione dovrebbe oltrepassare la soglia del 10%. "Per adesso - osserva il dottor Pesenti - si riesce a mantenere un'attività quasi normale negli ospedali. Quando supereremo un certo numero - diciamo in generale quando arriveremo intorno ai 200 letti occupati nella regione - bisognerà cominciare a fare qualcosa. Oggi siamo intorno a 123-125 letti occupati da malati Covid e saliamo di 5-7 al giorno".
L'ultimo bollettino
Ieri, lunedì 6 dicembre, in Lombardia sono stati registrati 1.005 i nuovi contagi a fronte di 44.037 tamponi effettuati. Segnalati anche 15 decessi. Da febbraio dello scorso anno i decessi ufficiali per Covid in Lombardia sono arrivati a 34.470. La provincia più colpita è Milano con 305 casi. Seguono Varese con 191 e Brescia con 131. Nel Mantovano 81, Monza e Brianza 75 e nel Pavese 52. Nella provincia di Bergamo i casi sono 42, in quella di Como 35, in quella di Cremona 22 e in provincia di Sondrio 21. Nel Lecchese 10 casi e nel Lodigiano 7.
I dati che fanno sperare
Nonostante i numeri assoluti di ricoveri e contagiati aumentino, i dati mostrano una percentuale di crescita inferiore nel confronto con le ultime settimane. La progressione per i contagi, per esempio, si è dimezzata passando da 59,2 % a 27,4%. Ma il valore ancora più rassicurante è che l'indice Rt ospedaliero, che forniva proiezioni di un incremento di posti letto a fine dicembre, passa da 1,3 a circa 1.
Vaccini fondamentali
Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, spinge sul fattore vaccini per scongiurare il passaggio in zona gialla. "Lo scenario futuro dipenderà molto anche dalla risposta alle vaccinazioni - le sue parole nei giorni scorsi -. Stiamo lavorando per accelerare le somministrazioni della terza dose e abbiamo notato anche un aumento di prime dosi. Oggi la Lombardia è a 20 punti percentuali sotto la media nazionale per numero di positivi e questo è grazie ai vaccini. Per migliorare, abbiamo aumentato le linee vaccinali, fatto accordi con le farmacie e stiamo completando le inoculazioni nelle Rsa. In più, stiamo lavorando con le strutture accreditate private e lavorando con i medici di base affinché possano fare le somministrazioni a casa''.
Veneto in giallo a Natale?
"Se guardiamo in prospettiva e manteniamo questi incrementi quotidiani sicuramente per Natale il Veneto sarà in zona gialla". Lo ha affermato il presidente regionale Luca Zaia, intervenendo a Mattino Cinque su Canale 5. "Siamo preoccupati per questa inesorabile crescita dei parametri. Oggi - ha anticipato Zaia - abbiamo 2.960 nuovi contagiati e una grande mole di asintomatici. Il vaccino sta facendo il suo lavoro, ora abbiamo un quarto dei ricoverati nelle precedenti ondate, ma dall'altro i parametri in parte sono da zona gialla", ha concluso.
Zona gialla, chi rischia di più
Le regioni più a rischio
La Calabria ha superato la soglia del 10% delle terapie intensive (è all'11% circa) mentre è al 14,5% per i reparti ordinari. Nelle Marche l'occupazione dei reparti di terapia intensiva è del 10,5% circa, con trend di aumento, e nei reparti ordinari al 10,5% . In Liguria le terapie intensive sono occupate per l'11,5% e i reparti ordinari per il 10% circa, con un tasso di aumento pari allo 0,26% al giorno.
Super Green pass o base, cosa cambia in zona gialla
In zona gialla torna il limite delle quattro persone al tavolo in bar e ristoranti, ma non vale per chi ha il super Green pass. Le discoteche restano aperte anche in zona gialla con capienza ridotta al 75% all'aperto e 50% al chiuso. Vietato l'accesso ai non vaccinati. Stadi, teatri, cinema, concerti, musei, restano aperti ma solo a chi ha il super Green pass. In zona gialla cambia anche la regola per gli impianti sciistici: servirà non più il pass base, ma quello rafforzato. Basterà quello base invece per palestre e piscine.