Lombardia zona gialla dal 3 gennaio. Anche altre tre regioni: le nuove regole

L'incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare rapidamente. Spuntano i primi Comuni in zona arancione

Milano, 1 gennaio 2022 - Contagi Covid e ricoveri in aumento: la mappa dell'Italia cambia ancora colore. Da lunedì 3 gennaio, quattro regioni lasceranno la zona bianca per passare a quella gialla. Si tratta di Lombardia, Lazio, Piemonte e Sicilia. Che si aggiungono così alle province autonome di Trento e Bolzano, a Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Calabria. In tutto, saranno quindi 11 tra regioni e PA. Anche se va specificato che con l'obbligo di mascherina all'aperto anche in zona bianca non c'è più di fatto alcuna distinzione tra zona bianca e gialla a livello di misure anti-contagio. In zona gialla, però, il sovraccarico ospedaliero è maggiore. Ma vediamo la situazione nel dettaglio.

Covid, bollettino Italia e Lombardia del 1° gennaio 2022

Raddoppia l'incidenza

L'incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare rapidamente: 783 per 100.000 abitanti (24/12/2021 - 30/12/2021) rispetto a 351 per 100.000 abitanti (17/12/2021 - 23/12/2021). Sono i dati riportati dall'Istituto superiore di sanità nel suo bollettino settimanale e da lunedì quattro regioni passano in giallo. Nel periodo 7 dicembre - 20 dicembre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,18 (range 1,13 - 1,22), leggermente in aumento rispetto alla settimana precedente ed ancora al di sopra della soglia epidemica. É stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero, con un Rt all'1,11. In aumento il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 12,9% (rilevazione al 30 dicembre) rispetto al 10,7% (al 23 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 17,1% dal 13,9% precedente.

Due Regioni/PPAA sono classificate a rischio alto, 18 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato secondo il DM del 30 aprile 2020. Tra queste, sette Regioni/PPAA sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Una Regione/PA è classificata a rischio basso. In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (124.707 rispetto ai 62.669 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (21% rispetto al 27% della scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 45%) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (31% vs 28%). Secondo l'Istituto Superiore di Sanità "l'aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione si conferma in Italia per la decima settimana consecutiva. A livello nazionale l'incidenza settimanale ha superato i 750 casi per 100mila abitanti. La velocità di trasmissione nella settimana di monitoraggio si mantiene al di sopra della soglia epidemica nella maggior parte delle regioni Italiane. L'attuale scenario di crescita dell'utilizzo dei servizi ospedalieri osservato nell'ultima settimana, associato alle progressive evidenze che arrivano da altri Paesi Europei, rende necessario invertire la tendenza per evitare condizioni di sovraccarico dei servizi sanitari, già oggi fortemente impegnati. L'epidemia si trova in una fase delicata ed un ulteriore rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è altamente probabile". Per l'Iss, quindi, "è necessario il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive", oltre a "una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione e il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a contenere l'impatto dell'epidemia anche sostenuta da varianti emergenti".

Quattro regioni passano in zona gialla

Intanto da lunedì 3 gennaio è atteso il passaggio in zona gialla per Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia. Le altre zone più a rischio di passare nelle prossime settimane in zona gialla sono Emilia-Romagna e Umbria.

LOMBARDIA -  Oggi sono 37.270 i nuovi casi di Covid in Lombardia, riscontrati da 200.196 tamponi, con un rapporto di circa il 18,6%. Sono 25 i nuovi ingressi in terapia intensiva, per un totale di 222 ricoverati, mentre sono 1945 le persone in cura in altri reparti, in crescita di 86. Sono 14 i decessi, che portano il totale a 35.095 da inizio pandemia. A Milano i nuovi casi sono 12970, a Brescia 3835, a Bergamo 3544, a Varese 3131, a Monza 3860, a Como 2149, a Pavia 1880, a Cremona 1348, a Lecco 1175, a Lodi 913, a Sondrio 533. "Da lunedì 3 gennaio la Lombardia sarà in zona gialla", ha comunicato il governatore della Regione Attilio Fontana, spiegando che "i dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia di ministero della Salute e Iss confermano il superamento dei parametri da zona bianca, pertanto da lunedì prossimo la Lombardia passerà in zona gialla. Non ci sono variazioni sulle misure da rispettare da parte dei cittadini, perché l'utilizzo della mascherina all'aperto è già prevista per tutte le fasce, compresa quella bianca".

LAZIO - "Oggi nel Lazio su 33.300 tamponi molecolari e 80.138 tamponi antigenici per un totale di 113.438 tamponi, si registrano 12.345 nuovi casi positivi (+3.868), sono 6 i decessi (-4), 1.154 i ricoverati (-8), 153 le terapie intensive (-1) e +979 i guariti. il rapporto tra positivi e tamponi è al 10,8%. I casi a Roma città sono a quota 6.752". Lo comunica in una nota l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. "Da lunedì andremo in zona gialla, attenzione al rispetto delle regole" sottolinea.  

PIEMONTE -  L'Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 7.450 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 5.568 dopo test antigenico), pari al 12,7% di 58.437 tamponi eseguiti, di cui 45.399 antigenici. Dei 7.450 nuovi casi gli asintomatici sono 5.537 (74,3%). I casi sono 5.409 di screening, 1.564 contatti di caso, 477 con indagine in corso. I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.242 (+19 rispetto a ieri). I ricoverati in terapia intensiva sono 108(+1 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 77.190 I tamponi diagnostici finora processati sono 11.830.058 (+58.437 rispetto a ieri), di cui 2.745.974 risultati negativi.  Sono 9 i decessi di persone positive al test del Covid-19, uno di oggi, comunicati dall'Unità di Crisi della Regione Piemonte. 

SICILIA - Oggi in Sicilia si contano 5.764 nuovi positivi e 12 decessi. I casi attuali sono 47.765, +5.183. Il maggior numero di nuovi positivi riguarda la provincia di Palermo, 1.595; seguono quelle di Catania e Messina, con 1.241 e 607. Diventano 768 i ricoverati con sintomi, 102 in terapia intensiva (oggi sono entrati nei reparti destinati ai casi più gravi 7 persone); 56.390 i tamponi effettuati. L'indice di positività sale al 10,2%.

Quando si passa in zona gialla

Tre sono i parametri che determinano il colore della regione: incidenza, occupazione dei posti letto in area medica (ricoveri ordinari) e occupazione delle rianimazioni (terapie intensive). Perché scatti la zona gialla devono essere contemporanemanete superate tre soglie limite: 50 casi per 100mila abitanti per quanto riguarda l'incidenza: soglia superata in tutte le regioni; 15% di posti letto occupati in area medica e il 10% di posti letto occupati in terapia intensiva. 

Le regole della zona gialla

Con le nuove regole, per i vaccinati in sostanza non cambia nulla. Infatti a Natale è stato introdotto per tutti, immunizzati e non, l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, indipendentemente dal colore delle regioni (anche in quella bianca). La regola sarà valida fino al 31 gennaio. Mentre fino alla fine del periodo d'emergenza, quindi il 31 marzo, è obbligatorio indossare le Ffp2 sui mezzi di trasporto, in cinema e teatri. Consentiti gli spostamenti tra Comuni. Ecco il pdf del governo con l'elenco delle attività consentite e di quelle vietate.

La zona arancione?

Per passare da giallo ad arancione devono essere superate tutte e tre le seguenti soglie: l'incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti; la percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20%; il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%. La Liguria rischiava la zona arancione. Il direttore generale di Alisa, Filippo Ansaldi, il 30 dicembre ha però spiegato: "Da decreto, la valutazione della soglia di occupazione dei posti letto in terapia intensiva da pazienti Covid avviene oggi e oggi abbiamo il 19,6% di occupazione, ovvero al di sotto della soglia (20%) che decreterebbe l'ingresso in zona arancione. Per quanto riguarda la media intensità, l'occupazione dei posti letto è al 28,4%, quindi anche qui al di sotto del 30% che è la soglia per l'ingresso in zona arancione".  Oggi, invece, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha firmato un'ordinanza con la quale viene istituita la "zona arancione" in 11 Comuni in provincia di Reggio Calabria diventati focolai di Covid 19: Campo Calabro, Cinquefrondi, Ferruzzano, Galatro, Laureana di Borrello, Melicucco, Rizziconi, Roghudi, Rosarno, San Roberto e Taurianova. Le misure della zona arancione saranno in vigore da domani fino a tutto il 9 gennaio. L'ordinanza e' stata adottata dal presidente Occhiuto sulla base di una comunicazione del commissario straordinario dell'Asp di Reggio Calabria secondo cui "nei Comuni di Campo Calabro, Cinquefrondi, Ferruzzano, Galatro, Laureana di Borrello, Melicucco, Rizziconi, Roghudi, Rosarno, San Roberto e Taurianova sussiste una situazione di rischio di espansione epidemica da Sars-CoV-2, per il superamento di diversi parametri".

Le regole del nuovo decreto

Dal 10 gennaio al 31 marzo secondo quanto ha stabilito l'ultimo decreto, senza Green pass rafforzato - ottenuto dopo la vaccinazione o la guarigione - non si  potrà salire sui mezzi di trasporto (dai bus ai treni agli aerei), non si potrà soggiornare in hotel e neppure sedere al tavolo del ristorante, nemmeno all'aperto,  visitare una mostra, andare a sciare, alle terme in piscina. Tutte possibilità riservate agli altri, vaccinati o guariti. 

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