La Lombardia torna in zona gialla da lunedì. Fontana: "Grande risultato ma non è finita"

La regione torna in giallo dal 26 aprile: è il diciassettesimo cambio di fascia da novembre. Ora si apre una fase-chiave: fondamentale scongiurare un nuovo aumento dei casi

La Lombardia torna in zona gialla

La Lombardia torna in zona gialla

Milano – "È ufficiale, da lunedì la Lombardia è in fascia gialla. Me lo ha appena comunicato il ministro della Salute Speranza. Conferma che aspettavamo visto che i dati, grazie all'impegno di tutti, sono in miglioramento da giorni. Sono convinto che sapremo non disperdere questa opportunità". Queste le parole del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha confermato quanto era già nell'aria da giorni: la Lombardia è pronta a tornare in zona gialla da lunedì 26 aprile, affrontando il diciassettesimo cambio di colori in sei mesi. La regione, dopo essere stata a inizio marzo prima in arancione e poi (con la speranza di scongiurare l'ennesimo lockdown) in arancione scuro, era sprofondata nuovamente in zona rossa. Da novembre, quando è scattato il sistema di fasce di colori con il Dpcm dell'allora premier Giuseppe Conte, la Lombardia è stata in giallo per poche e circoscritte parentesi: nell'intermezzo che ha preceduto e seguito le festività di Natale e dall'1 febbraio al 28 febbraio. Il nuovo passaggio in giallo, che scatterà lunedì per la Lombardia e per oltre metà Italia, è molto atteso per le riaperture connesse al cambio di fascia, dal momento che la zona gialla era stata "bloccata" per settimane dal precedente decreto del governo Draghi.

Dal 26 aprile si apre quindi una fase cruciale: ora più che mai è vietato sbagliare. "Credo che sia un ottimo risultato che spiega quello che da tempo stavamo dicendo e che cioè i nostri parametri stanno gradualmente migliorando e che la situazione sta andando verso un miglioramento complessivo - ha aggiunto il presidente Fontana -. Ciò nonostante non dobbiamo distrarci e pensare che sia finito tutto: dobbiamo cercare di rispettare quelle regole date ripetutamente ed evitare che si rischi di tornare in una situazione peggiore. Questo risultato lo abbiamo raggiunto tutti, facendo dei sacrifici. Cerchiamo di salvaguardarlo. Stiamo attenti". 

"Non dobbiamo distrarci e pensare che sia finito tutto" 

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I numeri in vista delle riaperture

La Lombardia ha pagato un prezzo altissimo durante questa pandemia: a oggi sono 32.512 le vittime su 118.357 decessi a livello nazionale da inizio emergenza. La sola Lombardia ha totalizzato 788.833 contagi. Numeri che hanno avuto pesanti ripercussioni sugli ospedali, che in questi mesi si sono trovati a fronteggiare un aumento fortissimo della pressione sulle terapie intensive e sui ricoveri. Nelle ultime settimane il numero dei posti letto occupati nei presìdi lombardi è in costante calo: ieri si è registrato - 14 nelle terapie intensive (a quota 653) e -170 negli altri reparti (per un totale di 4.352 persone ricoverate). Ed è proprio in virtù dei dati che sarà possibile l'agognato passaggio in giallo, attesissimo soprattutto dai settori più duramente penalizzati dalla pandemia. Una situazione in lento ma costante miglioramento che però non consente di abbassare la guardia.

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Casi e decessi per fascia d'età
Casi e decessi per fascia d'età

I due fronti della battaglia

Ora per la regione la sfida si gioca su due fronti: il contenimento dei contagi e la campagna vaccinale. Fondamentale sarà infatti da un lato scongiurare una nuova impennata di casi, dall'altro affrontare senza inciampi la corsa contro il tempo per vaccinare tutti i lombardi entro l'estate. Il governatore Attilio Fontana ha tracciato la linea: l'obiettivo è "effettuare 100.000 vaccinazioni al giorno – ha detto -. Un traguardo raggiungibile a patto che in Lombardia arrivino nuove dosi da mettere a disposizione dei nostri centri vaccinali". Ieri il presidente lombardo ha visitato 'Palazzo delle Scintille', dove dal 25 aprile sarà attivo un grande centro vaccinale: "Si tratta - ha spiegato il Fontana - della più grande area allestita in Italia insieme a quella della Fiera di Brescia".

"Ieri superate le 70mila dosi di vaccino Covid in un giorno"

L'obiettivo di luglio

La Lombardia punta a dare quindi una forte accelerazione alla campagna vaccinale, per porre un "muro" alla circolazione del virus. Nelle scorse ore si sono aperte le vaccinazioni anche per la fascia 60-64 anni. E l'obiettivo – come spiegato dal dg del Welfare Giovanni Pavesi - è aprire presto anche agli under 60. "Ieri sono state superate le 70mila dosi di vaccino anti-Covid somministrate in un giorno" ha scritto la vice presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti, celebrando il traguardo delle 70.510 vaccinazioni effettuate sul territorio regionale. 32mila i settantenni che hanno ricevuto una prima dose, più di 10mila i soggetti fragili. Moratti ha inoltre ricordato che dalle 23 di ieri sono state aperte le prenotazioni per i cittadini di età tra i 60 e i 64 anni e che in poche ore si sono già prenotati 154mila lombardi. La meta – designata dal commissario straordinario Figliuolo – è mettere in sicurezza al più presto i più fragili. Entro il 30 aprile la Regione conta di ultimare le vaccinazioni per gli over 80 e di procedere a marcia spedita con le altre fasce. "Io sono convinto che, nel momento in cui dovessimo avere la garanzia di un arrivo di dosi sufficienti, potremmo riuscire ad arrivare a completare la vaccinazione dei cittadini con almeno una dose entro la fine di giugno e i primi 15 giorni di luglio, ovvero nel mese di luglio si deve arrivare a una conclusione", ha spiegato il governatore Attilio Fontana.