Zona bianca: da oggi altre sei regioni, anche la Lombardia. Cosa cambia? Le nuove regole

Indice Rt sempre allo 0.68%, scende il valore dell'incidenza. Le prossime tappe in programma il 21 e 28 giugno

Lombardia in zona bianca dal 14 giugno

Lombardia in zona bianca dal 14 giugno

Milano, 14 giugno 2021 - L'Italia si tinge quasi interamente di bianco. Da oggi, lunedì 14 giugno, altre 5 regioni e una provincia autonoma (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e Trento) passano alla fascia con minori restrizioni. I dati del monitoraggio della Cabina di regia di venerdì hanno certificano infatti la terza settimana consecutiva sotto la soglia di 50 casi ogni 100mila abitanti: condizione per il passaggio dal giallo al bianco. Il provvedimento, deciso dal ministro della Salute Roberto Speranza attraverso un'ordinanza firmata l'11 giugno, riguarda più della metà degli italiani. Le cinque regioni e la provincia autonoma di Trento si vanno così a unire ad Abruzzo, Liguria, Umbria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. In trepidante attesa - il 21 giugno - Toscana, Marche, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia (oltre alla provincia autonoma di Bolzano). Ma anche la Valle d'Aosta che, probabilmente, sarà l'ultima regione ad essere promossa, il 28 giugno.

Italia, il calendario delle zone bianche
Italia, il calendario delle zone bianche

L'ordinanza del ministro Speranza

Il provvedimento, deciso dal ministro della Salute Roberto Speranza attraverso un’ordinanza firmata l’11 giugno, riguarda più della metà degli italiani.“Da lunedì oltre 40 milioni di italiani saranno in ‘zona bianca'. L’Italia ha attualmente uno dei migliori dati europei sull’incidenza. E’ un risultato incoraggiante che ci consente di guardare avanti con più fiducia. Dobbiamo insistere su questa strada con prudenza e gradualità. Oggi più che mai occorre conservare le corrette abitudini per non vanificare i tanti sacrifici fatti”, ha commentato il ministro.

L'indice Rt e il dato dell'incidenza

Dal monitoraggio Iss di venerdì 11 giugno, l'Rt nazionale risulta fermo allo stesso valore di 7 giorni prima: 0,68. Tutte le regioni hanno un Rt medio inferiore a 1 nel limite inferiore del range, e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1. Scende ancora il valore medio nazionale dell'incidenza dei casi di Covid ogni 100mila abitanti che passa a 26 rispetto al 32 della scorsa settimana. Tutte le regioni sono classificate a rischio basso tranne una, la Sardegna, che presenta un rischio moderato. Buone notizie anche sul fronte delle strutture ospedaliere. Questa settimana, infatti, nessuna regione e provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica per i malati di Covid. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 8%, sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 1.033 (31 maggio) a 688 (8 giugno).

La nuova mappa dell'Italia 

Da oggi, 14 giugno, passano in zona bianca altre cinque Regioni e una provincia autonoma: Lombardia, Piemonte, Emilia-RomagnaLazio, Puglia e provincia autonoma di Trento. Sono pertanto confermate in zona bianca Abruzzo, Liguria, Umbria, Veneto, Molise, Friuli Venezia Giulia e Sardegna. Restano in zona gialla: Toscana, Marche, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia (oltre alla provincia autonoma di Bolzano) che con ogni probabilità raggiungeranno la zona bianca il 21 giugno. L’ultima a essere promossa sarà la Valle d'Aosta, che dovrà aspettare il 28 giugno.

Covid, il bollettino del 13 giugno in Italia e Lombardia

Lombardia in zona bianca

Lombardia in zona bianca. Soddisfatto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che su Facebook ha scritto: "Tutti i parametri sono in costante miglioramento e se le cose stanno andando così bene lo si deve anche e sicuramente alla grande partecipazione dei lombardi alla campagna vaccinale. Grazie a tutti e avanti così". "I dati odierni - ha aggiunto la vicepresidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti - confermano, dopo tre settimane consecutive di incidenza di casi positivi al Covid sotto i 50 ogni 100.000 abitanti e con 23 positivi ogni 100.000 abitanti, con un costante e sensibile calo dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, che da lunedì prossimo la Lombardia potrà passare da zona gialla a zona bianca". "Il ritorno però alla completa normalità di tutte le attività - ha sottolineato - senza restrizioni, fatta eccezione per le discoteche, e il venir meno del coprifuoco serale non significa un 'liberi tutti'". "Questo risultato da tanto atteso e auspicato - ha concluso la vicepresidente di Regione Lombardia - è da attribuire al forte impulso avuto dalla campagna vaccinale, che ha toccato quota 7 milioni di somministrazioni. Ma soprattutto allo straordinario senso civico dei lombardi, che hanno rispettato regole e protocolli". "Per questo - ha ricordato Letizia Moratti - ribadisco l'appello alla responsabilità di ognuno, nonostante il miglioramento della situazione e il progressivo aumento della popolazione vaccinata". 

Zona bianca dal 21 giugno

Toscana, Marche, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia (oltre alla provincia autonoma di Bolzano) con ogni probabilità raggiungeranno la zona bianca il 21 giugno. 

Zona bianca dal 28 giugno

L’ultima regione a essere promossa in zona bianca sarà la Valle d'Aosta, che dovrà aspettare il 28 giugno.

Zona bianca, cosa cambia? Le regole

COPRIFUOCO E' abolito il coprifuoco, che invece resta in vigore per le regioni in zona gialla (fino alle 24). 

SPOSTAMENTI - A chi si trova in zona bianca sono consentiti i seguenti spostamenti: senza limiti relativi agli orari o ai motivi dello spostamento, verso altre località della zona bianca; senza limiti di orario, verso tutto il territorio nazionale, se lo spostamento avviene per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute; verso località della zona gialla, senza doverne giustificare il motivo, nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti in zona gialla e di quelle relative agli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate; verso tutto il territorio nazionale, se la persona che si sposta è in possesso di una “certificazione verde COVID-19” valida, nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti nella zona di destinazione. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione

VISITE AD AMICI E PARENTI A chi si trova in zona bianca è consentito andare a far visita a parenti o amici, restando all’interno della stessa zona, senza limiti di orario o nel numero di persone che si spostano. Le visite ad amici o parenti sono inoltre consentite, dalle ore 5.00 alle 24.00, a un massimo di 4 persone, che possono portare con sé i figli minorenni (o altri minori di 18 anni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale) e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi verso tutte le località della zona gialla. Le visite ad amici o parenti nell’arco della stessa giornata in altre zone devono comunque concludersi facendo rientro ai propri residenza, domicilio o abitazione entro le ore 24.00. Restano valide, indipendentemente dalla località di destinazione, le norme di prevenzione del contagio relative all’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici e privati.

SECONDE CASE  - È sempre possibile fare rientro presso la propria seconda casa, se situata in zona bianca o gialla. Inoltre dalle zone bianca e gialla si può fare rientro alla propria seconda casa situata in zona arancione o rossa, se si può dimostrare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile prima del 14 gennaio 2021 (data di entrata in vigore del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2). Se il titolo è stato acquistato successivamente, sarà possibile raggiungerla, nelle zone arancione o rossa, se si è in possesso di una certificazione verde COVID-19. In ogni caso, l’immobile di destinazione deve essere disabitato e vi si possono spostare solo persone appartenenti allo stesso nucleo familiare convivente.

BAR E RISTORANTI - In zona bianca - spiegano le Faq del governo - i bar, i ristoranti e le altre attività di ristorazione sono aperti ed è possibile consumare cibi e bevande al loro interno, senza limiti orari. Sono consentite senza restrizioni anche la vendita con asporto di cibi e bevande e la consegna a domicilio, che deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. Nessun tetto massimo per il numero di persone ai tavoli all'aperto. Fino ad un massimo di sei persone, invece, negli spazi al chiuso dei locali. Anche in zona bianca non è ancora prevista la possibilità di eliminare l'obbligo di indossare la mascherina protettiva, né al chiuso né all'aperto.    

LE DISCOTECHEPer il momento resta il divieto di ballare nelle discoteche, anche se è possibile ascoltare musica, mangiare e bere. Il divieto di ballare, tra l'altro, è al centro di una serie di polemiche da alcune settimane, proprio in vista della stagione estiva. I titolari dei locali chiedono nuovi protocolli per riaprire le attività di un settore ormai fermo da tanto tempo.

LA MASCHERINA -  Le mascherine devono essere obbligatoriamente indossate sia quando si è all’aperto, sia quando si è al chiuso in luoghi diversi dalla propria abitazione, fatta eccezione per i casi in cui è garantito l’isolamento continuativo da ogni persona non convivente. L’obbligo non è previsto per:bambini sotto i 6 anni di età; persone che, per la loro invalidità o patologia, non possono indossare la mascherina; operatori o persone che, per assistere una persona esente dall’obbligo, non possono a loro volta indossare la mascherina (per esempio: chi debba interloquire nella L.I.S. con persona non udente). Inoltre, non è obbligatorio indossare la mascherina, sia all’aperto che al chiuso: mentre si effettua l’attività sportiva; mentre si mangia o si beve, nei luoghi e negli orari in cui è consentito;  quando si sta da soli o esclusivamente con i propri conviventi. Per quanto riguarda lo svolgimento dell’attività lavorativa e delle attività scolastiche, la mascherina è obbligatoria nelle situazioni previste dagli specifici protocolli di settore. È comunque fortemente raccomandato l'uso delle mascherine anche all'interno delle abitazioni private, in presenza di persone non conviventi.