Lombardia arancione sempre più scuro. C'è il rischio zona rossa? Varianti fanno paura

Continua a peggiorare la situazione pandemica in tutta la regione. In particolare, cresce il numero dei ricoverati in terapia intensiva

I colori della Lombardia

I colori della Lombardia

La Lombardia è arancione sempre più scuro e l'ombra della zona rossa si avvicina. Nel giorno del passaggio in zona arancione rafforzata di tutti i comuni della Provincia di Como, di 18 comuni della Provincia di Mantova, di 9 comuni della Provincia di Cremona, compreso il capoluogo, di 13 comuni della provincia di Pavia e di 10 comuni della Città Metropolitana di Milano, continua a peggiorare la situazione pandemica in tutta la regione. In particolare, cresce il numero dei ricoverati in terapia intensiva, dove ci sono 476 pazienti, 35 in più di ieri, mentre negli altri reparti i positivi al Covid sono 4.408, con un aumento di 184. La provincia prima per contagi è Brescia con 884 casi, seguita da Milano con 767 (di cui 303 in città), 564 a Varese, 486 a Monza, 324 a Como, 148 a Pavia, 146 a Bergamo, 114 a Mantova, 100 a Cremona, 91 a Lecco, 54 a Lodi e 34 a Sondrio. La regione teme, dunque, che il cambio di colore con l'introduzione dell'arancione "rafforzato" allargato a una cinquantina di Comuni, alla fine, possa non bastare.

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Lombardia, preoccupano le varianti

A pesare sono soprattutto le varianti, in modo particolare quella inglese che, come ha confermato il vice presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti in Consiglio Regionale, è presente nel 64% dei casi lombardi,  rispetto al 54% del dato nazionale riferito dal presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. Il ministro della Salute Roberto Speranza illustrando il contenuto del nuovo Dpcm è stato chiaro: "La variante inglese ha una particolare capacità di penetrazione nelle fasce più giovani. Questo ci ha portato a determinare che in area rossa le scuole di ogni ordine e grado saranno in Dad, così come nei territori dove il tasso di incidenza del virus è pari o superiore a 250 ogni 100 mila abitanti". Una circostanza che nelle province di Brescia, Como, e nei Comuni che da lunedì sono passati in zona arancione rafforzato, è già una realtà. 

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Nel frattempo a Brescia, è stata isolata una nuova variante del Covid definita 'nigeriana'. "Per la prima volta in Italia abbiamo isolato il virus portatore di queste mutazioni che preoccupano perché potrebbero conferire resistenza ai vaccini anti Covid oggi disponibili" ha spiegato Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia e direttore del Laboratorio di Microbiologia dell'Asst Spedali Civili della città lombarda. E a Varese si sta studiano una variante trovata a Viggiù, cittadina al confine svizzero che era stata inserita in fascia rossa (da cui uscirà domani per entrare in arancione scuro così come Bollate e Mede).

Regole più severe, scattano le protese

Le nuove misure hanno innescato reazioni. Fuori da Palazzo Lombardia è andata in scena la protesta di sei sindaci dei Comuni della Città Metropolitana di Milano, tra quelli classificati in fascia 'arancione rafforzato', per protestare, non tanto contro la decisione presa dalla Giunta Fontana, ma contro il metodo utilizzato per informare le amministrazioni interessate. "Penso che ci sia stata una mancanza di correttezza istituzionale perché abbiamo saputo del passaggio in zona arancione rafforzata tramite una telefonata del direttore generale dell'Ats, mentre sui media era già comparsa l'ordinanza della Regione" ha spiegato Franco De Gregorio, sindaco di Truccazzano . Ai sindaci coinvolti è arrivata la solidarietà degli altri primi cittadini della Città Metropolitana di Milano, attraverso la raccolta di più di 70 firme in calce ad una lettera inviata al presidente Fontana, in cui si chiede alla Regione di avere maggiore collaborazione con i sindaci, soprattutto di essere informati in maniera precisa e non tramite gli organi di stampa. Sollecitazione raccolta dallo stesso governatore lombardo che ha voluto incontrare i sindaci in questione, promettendo una collaborazione "reciproca, costante e per quanto possibile rinforzata".