Covid Lombardia, vaccini anche di notte: "Zona arancione da scongiurare”

Via anche alle iniezioni ai ragazzi fra i 12 e i 15 anni. In Rianimazione in 238, due su tre a zero dosi

Lombardia a rischio passaggio in zona arancione

Lombardia a rischio passaggio in zona arancione

Milano - Vaccinazioni anche di notte. E via da ieri, con un giorno d’anticipo, alle immunizzazioni dei ragazzi tra 12 e 15 anni, in vista della riapertura delle scuole. Un’ulteriore accelerazione alla campagna anti-Covid per provare a scongiurare l’inasprimento delle restrizioni in Lombardia. Il numero dei posti occupati in area medica è arrivato a quota 2.887 (+280 rispetto a venerdì), facendo salire la percentuale al 27,6%; quella nelle terapie intensive è al 15,9%, con 244 pazienti. Se consideriamo che i parametri per il passaggio in arancione sono rispettivamente il 30% e il 20% del totale dei letti a disposizione (in termini assoluti, 3.137 in area medica e 306 in intensiva) e che l’incidenza settimanale su 100mila abitanti (il terzo criterio) supera la soglia-limite di 150, è evidente che l’addio alla zona gialla diventa una possibilità concreta già nelle prossime settimane. Gli ultimi report di sabato parlano di 36.858 nuovi casi su 191.021 tamponi, con una percentuale di positivi del 19,3%; 38 i decessi.

In totale, sono 505.997 i cittadini in isolamento domiciliare. "La zona arancione è un rischio che riguarda la Lombardia come tante altre Regioni d’Italia, ma per quello che riguarda l’andamento dei contagi in questa Regione, la situazione piano piano sta cominciando a rallentare", ha spiegato il coordinatore della campagna vaccinale Guido Bertolaso. Che ieri ha annunciato che il centro di Sesto San Giovanni resterà aperto di notte nei prossimi tre venerdì di gennaio "anche per agevolare la nuova categoria che ha l’obbligo di prenotazione, ossia quella degli over 50". Si tratta di una sperimentazione per ora limitata all’hub alle porte di Milano, ma che potrebbe essere estesa ad altre realtà "se ci sarà disponibilità di personale e richiesta". Un incentivo in più per una sacca di irriducibili che avranno tempo fino al 31 gennaio per mettersi in regola almeno con la prima iniezione, anche perché dal 15 febbraio potranno lavorare solo se in possesso del green pass rafforzato.

L’importanza della vaccinazione è testimoniata una volta di più dall’ultima fotografia (scattata l’8 gennaio) della situazione nelle terapie intensive degli ospedali lombardi: su 238 ricoverati, 154 sono non vaccinati, a fronte di 84 immunizzati. Tradotto: due su tre (65%) non hanno ricevuto neppure la prima dose; se aggiungiamo che solo il 6,7% dei lombardi con più di 12 anni d’età non è vaccinato (dato che si riduce al 4% per gli over 60), la percentuale assume dimensioni ancor più rilevanti. Il rapporto 2:1 si conferma per gli under 60: i 46 no vax quasi doppiano i 24 vaccinati. E ancora: secondo le elaborazioni dell’assessorato al Welfare, tra i no vax (età media di 63 anni contro i 64 dei vaccinati) è più elevata la percentuale dei ricoverati con polmonite (94% contro 87%) e dei pazienti con ventilazione invasiva (84% contro 79% nelle rispettive categorie).