Lombardia in zona arancione? Fontana: "Spero di sì, i numeri migliorano"

Decisivo il monitoraggio dell'Iss in programma per venerdì 9 aprile. Il governatore. "Se arrivano i vaccini, da giugno si tornerà alla quasi normalità"

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 6 aprile 2021 - ''I numeri della Regione stanno migliorando, mi auguro che possano essere confermati e che venerdì si possa chiedere di rientrare nell'arancione. Non posso dare la certezza perché la si potrà avere venerdì, ma la situazione da un punto di vista epidemiologico sta migliorando, il virus sta rallentando, i numeri sono positivi''. Sono queste le parole del governatore lombardo, Attilio Fontana, partecipando al webinar di Aime '7 incontri per 7 domande in 70 minuti'. Il 9 aprile, infatti, ci sarà un nuovo monitoraggio dell'Iss e alcune regioni potrebbero cambiare colore dal 12 aprile. La Lombardia spera proprio di riuscire ad ottenere un allentamento delle misure restrittive. Molto più lontano il ritorno in zona gialla. Ricordiamo che, mentre il passaggio immediato da zona gialla a rossa è possibile, non lo è il contrario. Inoltre, fino al 30 aprile non ci saranno zone gialle di fatto, come disposto dal decreto del governo di Mario Draghi.  

"Dalla fine di giugno, se tutto va come deve andare, si tornerà alla quasi normalità. Dalla fine di aprile si dovrebbe incominciare con una serie di riaperture", ha sottolineato il governatore. "La situazione cambierà entro qualche mese se arriveranno i vaccini. Si potrà sicuramente vivere con più tranquillità la presenza del virus, che ci farà molta meno paura, dalla fine di giugno", ha detto Fontana. Dal 25-30 aprile, ha aggiunto, "si dovrebbe ricominciare con una serie di riaperture", con la Lombardia che già dalla prossima settimana potrebbe "tornare a essere in zona arancione e avere un minimo di normalità". Il governatore ha ricordato che si tratta di un lavoro a step: "Il primo passaggio speriamo che sia l'arancione, da fine mese il governo potrebbe dare regole diverse sulla gestione delle restrizioni e dalla fine di giugno si potrebbe riparlare di acquistare delle libertà".

Riguardo i vaccini, il presidente della Lombardia ha fatto sapere che "per ora il governo non ci ha ancora dato l'autorizzazione alle vaccinazioni in azienda. Se il numero dei vaccini aumenterà ci autorizzeranno a dare una parte delle dosi alle aziende. Se non dovessero essere così tante bisogna vedere cosa dirà, ma temo che non ce lo lasceranno fare".  "Noi sin dal primo momento siamo stati sensibili alla richiesta che ci è stata avanzata da Confindustria Lombardia per dare la possibilità alle aziende di ricevere direttamente da noi i vaccini e svolgere l'attività autonomamente. Il problema è che per ora il governo non ci ha ancora dato l'autorizzazione", ha detto Fontana. Dall'esecutivo c'è stata una apertura di massima, ma per ora "il governo ha detto che si deve vaccinare in base all'età. Noi abbiamo avanzato la richiesta di una deroga a favore delle aziende" e "stiamo aspettando il via libera dal governo", ha chiosato Fontana.

Fontana ha poi parlato della situazione economica: "Vedo che il nostro mondo imprenditoriale e' piu' forte di quello che potessimo pensare e sta vivendo questa crisi con una capacita' di reagire superiore alle aspettative". "Parlo con tante persone- ha continuato - e c'e' l'impressione di non avere a che fare con imprenditori sfiduciati ma, al contrario, con gente che ha voglia di dire 'dedichiamoci alle nostre attivita', alla ripresa economica, alla produzione, a riscoprire mercati nuovi'. Mi sembra ci sia una positivita' maggiore di quella che mi aspettavo". "Se un anno fa mi avessero detto che il virus sarebbe stato ancora presente, io avrei immaginato un'economia molto piu' distrutta" dice ancora il governatore lombardo, "ci sono dei comparti che sicuramente stanno soffrendo piu' degli altri e che bisogna 'ristorare' e fare in modo che possano ripartire. Credo ci siano le condizioni per riuscire a ripartire: se riusciremo a spendere bene le risorse Recovery, sono convinto che ce la faremo sicuramente". Nonostante ciò, si è detto "preoccupato" per l'escalation di episodi di tensione sociale degli ultimi tempi: "Quando si arriva a questi punti l'esasperazione è arrivata a livelli di guardia preoccupante. Dobbiamo capire come vive la gente, i loro drammi e disagi personali, che se sommati alle preoccupazioni economiche rischiano di creare una miscela preoccupante".

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Bollettino Covid in Lombardia

Oggi, in Lombardia, a fronte di 10.467 tamponi effettuati (di cui 7.685 molecolari e 2.782 antigenici), sono 841 i nuovi positivi (8%). Il totale complessivo dei tamponi è 8.413.420. I guariti/dimessi totale complessivo: 638.279 (+11.520), di cui 5.099 dimessi e 633.180 guariti. Aumentano (+17) i ricoverati non in terapia intensiva che diventano 6.643, mentre diminuiscono quelli in intensiva (-13) che sono 845. I nuovi decessi sono 53 che portano il numero complessivo a 31.264 (+53). I nuovi casi per provincia: Milano: 354 di cui 103 a Milano citta'; Bergamo: 68; Brescia: 91; Como: 43; Cremona: 15; Lecco: 17; Lodi: 24; Mantova: 67; Monza e Brianza: 64; Pavia: 53; Sondrio: 5; Varese: 29.

Covid Italia e Lombardia, il bollettino di oggi 6 aprile: 7.767 casi e 421 morti

Zona arancione, le regole

In zona arancione gli spostamenti sono concessi all'interno del proprio Comune o in Comuni diversi dai capoluoghi di provincia entro un raggio di 30 chilometri se si vive in centri con meno di 5.000 abitanti. Vietati tutti gli spostamenti, se non giustificati, dalle 22 alle 5 per via del coprifuoco nazionale. Riaprono i negozi che non vendono beni di prima necessità, ma restano ugualmente chiusi bar e ristoranti (solo servizio di asporto e consegna adomicilio).