La Lombardia ora punta alla zona arancione: la data chiave

I prossimi saranno giorni decisivi per sperare in un - non facile - passaggio in arancio prima di Pasqua. Da lunedì cambiano fascia Sardegna e Molise. Campania sempre in lockdown

Lombardia in zona arancione

Lombardia in zona arancione

Milano - Italia sempre più rosso-arancio. Con la Sardegna che dice momentaneamente addio alla zona rossa per approdare in arancione. Da lunedì 22 marzo cambia ancora la mappa delle zone Covid in Italia. Oltre alla Sardegna in arancione anche il Molise, che però fa il percorso inverso (da rosso ad arancio, in virtù del miglioramento dei dati). Restano in zona rossa Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Piemonte, Veneto, Puglia e la Provincia autonoma di Trento. Prorogata la zona rossa anche per la Campania. In arancione da lunedì: Molise, Sardegna Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Sicilia, Umbria, Toscana, Valle d'Aosta e Provincia autonoma di Bolzano. Per quanto concerne la Lombardia – anche oggi la regione più colpita, con 5.518 casi in 24 ore – la data chiave sarà quella di venerdì 26 marzo. L'obiettivo è riuscire ad agguantare l'arancione prima di Pasqua. Se si riuscisse a centrare l'obiettivo la Lombardia avrebbe - prima del periodo del 3-4-5 aprile che sarà in rosso obbligato per l'Italia intera, in base a quanto stabilito del decreto del governo Draghi – alcuni giorni di “pausa”. L'auspicio è che i dati possano migliorare nei prossimi giorni facendo scattare il passaggio in arancione a partire da lunedì 29 marzo.

I colori delle regioni da lunedì 22 marzo
I colori delle regioni da lunedì 22 marzo

Gli ex comuni zona rossa

Qualche segnale cautamente confortante arriva da Milano e dalle "ex zone rosse". E' infatti diminuita anche di 30 volte l'incidenza dei casi di Covid nei quattro Comuni lombardi nei quali la Regione Lombardia aveva istituito fascia rossa. La strategia era stata applicata a febbraio a Bollate, in provincia di Milano, a Mede, in provincia di Pavia, a Viggiù, nel Varesotto e a Castrezzato, nel Bresciano. A Viggiù si è avviata la vaccinazione massiva della cittadinanza, con una copertura che arriva al 78% della popolazione vaccinabile (over 18), ovvero il 61,8% della popolazione totale, e una punta di adesioni dell'83% fra gli over 65. Il tasso di incidenza del contagio è crollato da 664 a 19 su 100mila abitanti in un mese. A Mede la vaccinazione ha riguardato il 51% della popolazione vaccinabile (44,1% del totale abitanti), e il Comune è passato da un'incidenza di 1.360 a metà febbraio ai 110 di questa settimana. "Questi numeri oltre a indicarci la strada maestra della vaccinazione massiva della popolazione lombarda, rivelano la validità delle misure adottate e la capacità del sistema sanitario regionale di rispondere in modo sempre più adeguato alla crisi pandemica", ha spiegato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti.

Milano osservata speciale

Occhi puntati anche su Milano e provincia. A Milano, secondo le recenti rilevazioni, lincidenza dei positivi sugli abitanti rimane, infatti, ancora elevata, soprattutto in diversi quartieri del centro città. Ma l'indice di trasmissibilità è in calo. Secondo l'ultimo report pubblicato dall'Ats del capoluogo lombardo (riferito al periodo tra l'8 e il 14 marzo) l'Rt è a 1,11. Nelle settimane precedenti aveva raggiunto quota 1,28. Un primo segnale positivo, quindi, a cui nei prossimi giorni potrebbe seguire una flessione anche negli altri indicatori. Indicatori che oggi, invece, registrano ancora una diffusione del contagio troppo elevata. I prossimi giorni saranno dunque determinanti per sperare in una svolta in arancione.

Da rosso ad arancione: cosa cambia

Con il passaggio in arancione – in quei cinque giorni prima della Pasqua - riaprirerebbero i nidi, tornerebbe la didattica in presenza per almeno il 50% degli studenti, riaprirebbero i negozi, i parrucchieri e gli estetisti. Nulla cambierebbe per bar e ristoranti, costretti all’asporto esattamente come in zona rossa. Verrebbe meno l’obbligo dellautocertificazione per motivare i propri spostamenti, ma ci si potrebbe spostare solo all’interno del Comune di residenza