Più casi, varianti, Rt sopra 1 in ogni provincia: ecco perché la Lombardia sarà arancione

Oggi la decisione - che pare scontata - da parte del ministero della Salute sui dati in arrivo dal Cts

La curva dell'indice Rt in Lombardia (da covid19-italy.it)

La curva dell'indice Rt in Lombardia (da covid19-italy.it)

Milano, 26 febbraio 2021 - L'aumento dei contagi, trainato in particolare da alcune province, Brescia in primis, territorio già finito in zona arancione rafforzata. Il dilagare delle varianti, dall'inglese fino all'ultima, ancora sconosciuta, appena scoperta a Viggù, nel Varesotto, una delle micro zone-rosse sigillate nei giorni scorsi dalla Regione Lombardia. E, soprattutto, un indice Rt che da qualche giorno è stabilmente sopra quota 1 in tutte le province. Sono questi i motivi che porteranno al ritorno della Lombardia in zona arancione, dopo quasi un mese di zona gialla. La decisione del governo, sentiti gli esperti del Cts, è prevista per oggi pomeriggio. 

Rt sopra l'1 dappertutto

La regione era stata inserita nella fascia di limitazioni più "morbide" a fine gennaio, dato il miglioramento di tutti gli indicatori. Provvedimento che era poi scattato lunedì 1 febbraio. In questo mese di riaperture, però, il virus ha ripreso la sua corsa, naturalmente agevolato dalle maggiori possibilità di incontro e contatto fra persone ma anche per la maggiore trasmissibilità che sembra essere la caratteristica di alcune varianti. Un'occhiata ai dati dell'Rt della regione e delle province è rilevatrice dell'aumento del rischio. Secondo quanto riportato sul sito "Covid 19 Italy", realizzato dal ricercatore dell'università dell'Insubria Davide Tosi con alcuni tesisti dell'ateneo, l'Rt regionale, all'ultimo accertamento, sarebbe a quota 1.159. Stabilmente sopra l'1 anche i dati provenienti dalle province: Milano è a 1.159, Cremona a 1.205, Monza a 1.198, Bergamo a 1.195, Varese a 1.174, Como a 1.171, Brescia a 1.154, Lecco a 1.121, Pavia a 1.116, Mantova a 1.111, Sondrio a 1.069, Lodi a 1.022. Con questi parametri giocoforza il Cts oggi darà il suo verdetto di "retrocessione".

Salgono le curve

Tutte le curve, per altro, sono in salita. Quella dei nuovi casi assoluti ha iniziato a riprendere quota subito dopo l'ingresso in zona gialla, aumentando decisamente il ritmo dal 18 febbraio. Più lenta, al momento, l'ascesa della curva delle ospedalizzazioni, in reparto come in terapia intensiva. Ma, come abbiamo ormai imparato a sapere, queste due curve sono "in ritardo" rispetto a quella dei contagi di un paio di settimane. Spostata ancora più in avanti, invece, è la curva dei decessi. Che, al momento, infatti, appaiono in frenata. L'effetto del più che probabile inasprimento delle restrizioni, comunque, si inizierà a vedere fra due o tre settimane. Dobbiamo quindi attenderci per almeno quindici giorni ancora un aumento del numero dei contagi e, in seguito, di ricoveri e decessi. Regione tutta in arancione, quindi, con protezione rafforzata per Brescia e microzone rosse confermate a Bollate (Millano), Mede (Pavia) e Viggiù (Varese) almeno fino al 3 marzo, come da ordinanza firmata dal governatore Fontana. In attesa di verificare se le nuove strategie di contenimento, compresa la scelta di indirizzare il "bazooka" dei vaccini verso le zone più colpite, avrà un effetto più o meno marcato sulle varie curve nelle prossime settimane.