Zona arancione: Lombardia in pressing. Governo cauto / PDF

Il governatore Fontana scalpita: "I dati addirittura ci accrediterebbero in zona gialla, ma io non voglio precorrere i tempi"

Mappa delle regioni del Nord divise per zone rosse, arancioni e gialle

Mappa delle regioni del Nord divise per zone rosse, arancioni e gialle

Milano, 25 novembre 2020 - A un mese esatto dal Natale la Lombardia mette sotto l'albero una richiesta per il ministro Speranza. Il regalo che i lombardi si aspettano potrebbe arrivare già venerdì 27 novembre con l'allentamento delle misure anti Covid e il passaggio da zona rossa ad arancione. D'altronde i principali indicatori sono positivi e da giorni la regione più colpita dal Covid fa registrare segnali in costante miglioramento: dal calo dell'indice di contagio Rt, sceso sotto l'1 a Milano, alla riduzione del rapporto tamponi-positivi, ieri al 15,7%, fino all'allentamento della pressione sugli ospedali, dove da due giorni si registra il segno meno nelle terapie intensive. Senza contare i dati assoluti che vedono il numero dei contagi in calo in tutta la regione. Il bollettino Covid ieri ha fatto registrare in Lombardia 4.886 nuovi positivi con 31.033 tamponi processatiTutti elementi che lasciano aperta una speranza ai lombardi, nonostante la linea prudenziale seguita dal governo Conte che preferirebbe rinviare ogni "promozione" al 3 dicembre per consolidare i dati e non rischiare di bruciare le festività natalizie. Ma il governatore Attilio Fontana preferirebbe portare subito all'incasso la cedola maturata dai lombardi che per primi, già da fine novembre con ordinanza regionale, hanno dovuto fare i conti con le misure anti covid. E già ieri Fontana incalzava il governo: "Noi dal 27 potremo chiedere di entrare nella zona arancione. I dati oggi addirittura ci accrediterebbero in zona gialla, ma io non voglio precorrere i tempi".

Lombardia in zona arancione: ecco cosa cambia

Indice di contagio RT sotto l'1 a Milano

Rallenta finalmente la seconda ondata di coronavirus a Milano: nell’ultimo monitoraggio pubblicato dall’Ats l’Rt giornaliero calcolato in base alla data del tampone tra l’area metropolitana e il Lodigiano è sceso a 0.88, cioè sotto la soglia critica di uno. Mentre l’Rt per data di ricovero, al 14 novembre, è appena sopra, a 1.03. L’indice di diffusione del virus per data tampone fotografa la situazione a martedì 17, più di una settimana fa, ed è dunque un dato abbastanza consolidato anche in un quadro d’emergenza che rallenta i tempi dei laboratori.

Indice di contagio Covid: cos'è l'Rt e perché è così importante

Impianti da sci: rebus riapertura

Per salvare almeno in parte la stagione sembra cruciale la riapertura degli impianti entro l'Immacolata. Il Natale senza lo sci rischia di costare caro alla Lombardia: 700 milioni dei circa 10 miliardi di fatturato generato a livello nazionale dal turismo invernale legato alla neve - secondo le stime diffuse ieri da Confindustria e Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari) - arrivano dalla Valtellina e dalla province di Bergamo, Brescia, Lecco, Como. Due terzi dei ricavi si concentrano in un mese, dall’8 dicembre - la festa dell’Immacolata che coincide con l’apertura della stagione sciistica - all’Epifania. Ecco perché Anef, in rappresentanza delle 400 aziende che in Italia gestiscono funivie, seggiovie e skilift, ha ribadito "la preoccupazione per la linea rigorista del Governo" e la volontà di "non arrendersi" a un Natale con le piste vuote, come dovrebbe delinearsi nel prossimo Dpcm previsto a inizio dicembre.