Covid, un milione di lombardi non si sono mai vaccinati: la mappa dei no vax

Dal record negativo a Campione (21% di copertura) a quello positivo di Pedesina (97%). Sui dati più bassi pesano isolamento, distanza dagli hub, scetticismo e l’effetto Svizzera

Poco meno di un milione di lombardi sono spariti dai radar delle vaccinazioni anti-Covid. Su 9,3 milioni di residenti sopra i 12 anni di età, esattamente il 10 percento, 926mila, non si è mai presentato in un centro vaccinale.

Pochi gli esentati, moltissimi coloro che hanno evaso l’obbligo nei mesi più difficili della pandemia e che difficilmente cambieranno idea oggi, quando a stento si raggiunge per le quarte dosi, solo a Cremona, il 9,91%, per scendere - nella Bergamo falcidiata dalla prima ondata - al 7,45% di copertura.

Nonostante l’allarme su Cerberus, quindi, il terzo richiamo non sembra trascinare stabilmente al rialzo il trend delle nuove iniezioni, che erano risalite con l’effetto combinato dell’antinfluenzale. Questo al netto di coloro che mai si sono sottoposti a una iniezione dal 2020, come detto un milione di persone, di cui 250mila solo nel Milanese. Renitenti al vaccino impossibili da convincere, anche con l’obbligo. Ma non dovunque.

Ci sono paesi isolati, poco popolati, dove l’attrazione dei vaccini, che hanno una copertura del ciclo intorno al 90% in Lombardia, è al minimo ed è vicina alla metà dei livelli del resto della regione. Ma esistono anche territori ugualmente disagiati per ragioni logistiche che hanno risposto con un entusiasmo insperato all’appello.

Il record negativo spetta a Campione d’Italia. Qui, complice l’attrazione della Svizzera (che circonda il paese della provincia di Como) dove le regole anti-Covid non sono mai state eccessivamente stringenti, a sottoporsi ad almeno una dose è stato solo il 21% della popolazione che avrebbe potuto farlo.

In numeri assoluti significa 363 persone su 1.701 abitanti. Se questo è giustificato dall’effetto delle abitudini elvetiche, tutto da comprendere è invece il caso della provincia di Bergamo. Qui, prevedibilmente, nelle zone spopolate dalla prima ondata l’adesione alla campagna è stata alta. Ma soprattutto nelle valli: più si scende verso la pianura e più si abbassano i dati. Cusio raggiunge il 95% di copertura, Lozio, nel Bresciano, arriva al 91%.

Curiosamente, nell’area dell’Isola si cala sotto media. Il migliore risultato in termini assoluti spetta comunque alla piccola Pedesina (Sondrio): qui il 97% della popolazione si è sottoposta all’iniezione. Uno solo dei 35 residenti non ha fatto il vaccino. Un entusiasmo evidentemente non condiviso da chi vive a Livigno, stessa provincia, ma altro mondo. Anche qui si risente della vicinanza del confine svizzero. E il tasso di copertura scende al 70%. Nulla a che vedere, però, con il dato più basso (eccettuata Campione d’Italia) che si misura a Suardi, Pavia, dove si scende al 58%. Dalla Lomellina Lugano dista 150 chilometri. Ma la sfiducia nei vaccini pare di casa.