Weekend in lockdown? Bar e ristoranti perdono l'80% del fatturato

La stima di Coldiretti sugli effetti dedel Cts

Lockdown a Milano

Lockdown a Milano

Quanto costerà ai commercianti il lockdown nei weekend ipotizzato dal Comitato tecnico scientifico coome misura per frenare la risalita della curva dei contagi? Una risposta arriva da Coldiretti che stima attorno all'80% il fatturato nei fine settimana di ristoranti, pizzerie ed agriturismi duramente provati durante la settimana dallo smart working, dall'assenza di turisti e dalle chiusure forzate nelle zone a rischio che hanno devastato i bilanci e tagliato drammaticamente i livelli occupazionali ma le conseguenze si fanno anche sentire direttamente sui fornitori di cibi e bevande. Una prospettiva, quella del lockdown lampo, che rischia di aggravare le difficolta' della ristorazione e travolgere a valanga - sottolinea la Coldiretti - interi settori dell'agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore di 11,5 miliardi dall'inizio della pandemia.

I dati

Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino - sottolinea la Coldiretti - non siano mai arrivati nell'ultimo anno sulle tavole dei locali con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori. Anche alla luce dell'avanzare della campagna di vaccinazione - conclude la Coldiretti - e' importante consentire le aperture nei locali della ristorazione dove sono state adottate importanti misure di sicurezza, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso. 

Il turismo

L'emergenza Covid ha tagliato di circa 26 miliardi le spese dei viaggiatori stranieri in Italia che crollano di quasi il 60% nel 2020 rispetto all'anno precedente e toccano il minimo da almeno venti anni per effetto delle restrizioni adottate alle frontiere per combattere la pandemia". Ecco l'altra dato comunicato dalla Coldiretti su fonti Bankitalia ad un anno dal primo lockdown scattato con il Dpcm dell'8 marzo 2020 per la Lombardia ed alcune province e poi esteso l'11 marzo all'intero territorio nazionale.  L'Italia, sottolinea la Coldiretti, "è fortemente dipendente dall'estero per il flusso turistico con ben 57 milioni di viaggiatori stranieri che durante l'ultimo anno hanno dovuto rinunciare a venire nel Belpaese per effetto delle limitazioni agli spostamenti e per le preoccupazioni sulla diffusione del contagio. Si tratta un vuoto pesante che purtroppo non è stato compensato dalla positiva svolta vacanziera patriottica degli italiani".  L'assenza di stranieri in vacanza in Italia grava sull'ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché, sottolinea la Coldiretti, i visitatori da paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d'arte, che sono le storiche mete del turismo dall'estero, ma anche gli oltre 24mila agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune regioni secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti. La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull'insieme dell'economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.