Linate chiude tre mesi e i voli vanno a Malpensa, ambientalisti: "Sindaci poco presenti"

Preoccupazioni per l’impatto che l'aumento dell’attività avrà sul territorio

Passeggeri a Malpensa

Passeggeri a Malpensa

Milano, 22 luglio 2019 - Si avvicina il 27 luglio, giorno in cui prenderà il via il trasferimento dei voli da Linate, chiuso per lavori, a Malpensa. Comitati e ambientalisti hanno espresso in più occasioni le loro preoccupazioni per l’impatto che l'aumento dell’attività avrà sul territorio, una situazione nei confronti della quale secondo loro i sindaci dei nove comuni del Cuv (Consorzio urbanistico volontario) avrebbero dovuto agire in modo più efficace.

Proprio i sindaci nei giorni scorsi hanno tenuto una riunione in vista del 27 luglio e in un comunicato hanno espresso la loro posizione: «Ribadiamo che si tratta di una scelta del gestore aeroportuale e delle compagnie aeree che noi non abbiamo condiviso. Abbiamo espresso le nostre perplessità e richieste a tutela del territorio in tutte le sedi competenti, abbiamo avanzato proposte in merito alle rotte di decollo, all’installazione di centraline per la misurazione della qualità dell’aria, alle attività di controllo del territorio, alla mobilità da e per Malpensa, alla carenza dei parcheggi».

Le risposte arrivate, le azioni previste per limitare le criticità nei tre mesi di trasferimento, per comitati e ambientalisti non sono sufficienti. Ma il Cuv invita a guardare oltre il “bridge” di Linate, e fa sapere che in autunno «quando SEA presenterà la versione aggiornata del Masterplan noi presenteremo proposte concrete». L’obiettivo è un aeroporto compatibile con il territorio, non una fonte di problemi e disagi. Intanto ci saranno i tre mesi, dal 27 luglio al 27 ottobre, con i voli di Linate trasferiti a Malpensa con cui convivere.