Liliana Resinovich, la perizia sulle scarpe rivela: "Arrivò a piedi nel luogo dov'è morta"

Il giallo di Trieste si arricchisce di un nuovo tassello, ecco perché è importante l'esame botanico eseguito sulle suole

Liliana Resinovich

Liliana Resinovich

Trieste, 27 aprile 2022 - Liliana Resinovichla 63enne scomparsa il 14 dicembre da Trieste, potrebbe essere arrivata a piedi nel luogo in cui, il 5 gennaio scorso, è stato trovato il corpo, avvolto in due sacchi neri. E' quanto emerge dall'esito della perizia botanica sulle suole delle scarpe indossate dalla donna. I residui vegetali sono infatti compatibili con il terriccio del parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, dove la donna è stata trovata cadavere. Dagli esami effettuati si presume che Liliana potrebbe "aver percorso i tratti della via di accesso al sito in cui è stato ritrovato il corpo privo di vita". Con una nota la Procura conferma quindi le indiscrezioni circolate alcuni giorni fa proprio sull'esito di questa consulenza. 

I residui vegetali presenti nelle suole, spiega la nota, "sembrano indicare un probabile legame con la vegetazione e suolo del ritrovamento e delle vie di accesso ad esso. Sembra plausibile che il materiale aderente alle scarpe, in particolare quello della scarpa destra, sia stato raccolto da Liliana Resinovich sul lastricato pedonale che costeggia l'ultimo tratto di vie Weiss prima dell'imbocco al sito di ritrovamento". Alcuni "elementi di incertezza sono legati al cattivo stato di conservazione di alcuni frammenti vegetali, che tolti dalla scarpa sono stati messi in una provetta umida, e non hanno mantenuto la forma originale. Ulteriore conferma potrebbe essere ricercata con l'utilizzo di tecniche molecolari (DNA vegetale) per stabilire con maggior confidenza l'attribuzione alle specie presenti in loco".

Le indagini per risalire alle cause della morte sono ancora in corso. Questo nuovo tassello nel giallo di Trieste non scioglie infatti il nodo sulle cause della morte, ovvero se si sia trattato di omicidio o piuttosto di suicidio. La Procura non ha escluso la seconda ipotesi, ma ulteriori indagini sono in corso e, come ribadito oggi dal procuratore capo Antonio De Nicolo, le "determinazioni conclusive" saranno formulate al termine dell'attività di investigazione. Nei prossimi giorni, tra le altre cose, sono attese ulteriori analisi sui telefoni della donna e sul liquido di una bottiglietta trovata vicino al cadavere. Amici e familiari più volte hanno dimostrato le loro perplessità sulla possibilità che Liliana si sia tolta la vita, anche se dalla tac e dall'autopsia non sono emersi segni di violenza sul corpo.