Lavoratori dello spettacolo: "Sostegno e rispetto"

Flash mob di protesta in tutta Italia. A Milano occupato l'ex cinema Arti, poi sit-in in prefettura

La protesta davanti alla prefettura di Milano

La protesta davanti alla prefettura di Milano

Milano, 23 febbraio 2021 - I lavoratori dello spettacolo protestano con un flash mob in tutta Italia Italia. A Milano occupato l'ex Cinema Arti in via Mascagni, zona Porta Venezia. Questa volta a dare sostegno  ai rappresentanti di categoria alcuni collettivi studenteschi che si sono appropriati della struttura abbandonata, hanno acceso alcuni fumogeni rossi ed esposto striscioni con la scritta: "Create il vuoto culturale noi lo occupiamo". "Dopo le occupazioni delle scuole di gennaio, il mondo della scuola si unisce a quello dello  spettacolo per chiedere non solo una riapertura di luoghi della formazione e della cultura in sicurezza, ma per una riforma radicale di entrambi i settori".  "Vogliamo che si investa fino al 5% di Pil sull'istruzione, che sia tutelato veramente il diritto allo studio, che si attivi un piano nazionale di edilizia scolastica, che si renda l'istruzione, compresa l'università e l'accademia, realmente gratuita e accessibile a tutte e tutti, che si elimini il precariato dei docenti e le classi pollaio aumentando gli spazi e riducendo gli studenti per classe". Quindi la protesta si è trasferita sotto la prefettura dove si è tenuto un presidio. 

La protesta dei lavoratori dello spettacolo
La protesta dei lavoratori dello spettacolo

Il sostegno dei sindacati

"Siamo qui oggi insieme a tutti i lavoratori dello  spettacolo e della cultura per rivendicare i loro diritti e la loro tutela, cosa che è necessaria vista la pandemia e visto che è un anno che molte attività sono cessate e sono bloccate". Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, che ha partecipato alla manifestazione dei lavoratori dello spettacolo in piazza Beniamino Gigli, davanti al Teatro dell'Opera di Roma. Una delle manifestazioni indette dalle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, che si sono svolte in diverse piazze italiane. Landini ha ribadito la richiesta di "estendere le tutele anche nei prossimi provvedimenti che il governo prenderà in merito a tutte le idee di riforma degli ammortizzatori sociali" per tutelare "tutte le forme di lavoro". Ma ha sottolineato anche la necessità di una "riapertura nella massima sicurezza per chi ci lavora e per le persone che possono rientrare nei teatri e nei cinema. Siamo qui per dire che la cultura, lo  spettacolo, la storia del nostro Paese diventino anche un elemento di sviluppo e quindi pensiamo che ci sia bisogno di investire, ci sia bisogno che i fondi europei vengano investiti in questa direzione. Pensiamo che ci sia bisogno di affermare dei livelli minimi essenziali di cultura e di partecipazione su tutto il territorio nazionale affinché biblioteche, teatri, spazi musicali siano davvero un diritto per tutti i cittadini". 

La protesta a Roma e il messaggio al premier Draghi
La protesta a Roma e il messaggio al premier Draghi

Il Ministero ai Beni culturali

Come ha annunciato lo stesso ministro Dario Franceschini, sono in molte le associazioni di categoria ad aver presentato dei protocolli. Accanto al testo delle 45 organizzazioni guidate da Audiocoop e Rete dei Festival che costituisce una base di lavoro se ne aggiungono altri delle associazioni di  spettacolo più importanti e rappresentative d'Italia, che propongono tutte comunque la stessa cosa: presenze contingentate, accuratezza della selezione dei flussi in entrata e uscita, utilizzo delle mascherine Ffp2 per spettacoli al chiuso, distanziamento, sanificazione, biglietti digitali e nominativi. Il ministero della Cultura sta vagliando in queste ore i vari protocolli per presentare al Cts un piano di sicurezza omogeneo e rafforzato allo scopo di poter prevedere, quando sarà possibile la riapertura di cinema e teatri e la realizzazione di eventi artistici