Il ministro Lamorgese: i ristoratori non possono chiedere la carta d'identità

La titolare del Viminale: "Andare al ristorante con il Green Pass è come andare al cinema e mostrare il biglietto"

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese

"I titolari dei locali non possono chiedere la carta d'identità ai clienti, ma il controllo spetta a loro. Faremo una circolare per spiegare che non sono tenuti a farlo. Nessun pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti. Andare al ristorante con il Green Pass è come andare al cinema e mostrare il biglietto". Non una libera interpretazione ma parole del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, a proposito delle proteste dei ristoratori e degli esercenti per quanto riguarda i controlli del certificato verde. La titolare del Viminale, parlando delle proteste dei no Green Pass durante la visita a Torino, ha aggiunto. "Non si può pensare che l'attività di controllo venga svolta dalle forze di Polizia: significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario, chè garantire la sicurezza".  Il ministro ha però assicurato che "si stanno valutando dei controlli a campione nei locali insieme alla Polizia amministrativa".  Fonti del Viminale hanno poi comunque specificato che "le forze di polizia sono pienamente impegnate per garantire il rispetto delle regole" in quanto "l'obiettivo primario è tutelare la salute pubblica". 

Fipe: serve chiarezza

Luciana Lamorgese ha anche fornito i numeri dell'attività delle forze dell'ordine sul fronte del rispetto dei controlli anticovid. "Da quando è iniziata la pandemia abbiamo fatto 50 milioni di controlli. L'impegno è stato tanto. Ora siamo in una fase successiva".Alla ministra Lamorgese ha risposto  il direttore generale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) di Confcommercio, Roberto Calugi.  "Apprezziamo le parole del ministro Lamorgese sul fatto che non spetti ai gestori controllare i documenti, perché questo andrebbe oltre i loro doveri, ma è bene che si faccia chiarezza: se una persona esibisce un Green pass di un'altra persona e viene scoperto nei controlli a campione della polizia, un barista non può esserne responsabile e rischiare a sua volta una sanzione. Perciò bisogna intervenire sul quadro sanzionatorio: si modifichi la norma o almeno si diffonda una circolare ministeriale". 

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Speranza: in tre giorni scaricati 20 milioni di green pass

Si attende quindi delucidazioni da parte di una circolare del Viminale, che con ogni probabilità arriverà nelle prossime ore, in modo da rendere più chiaro chi potrà chiedere un documento di identità al cittadino.  Nel frattempo - ha reso noto il ministro della Salute Roberto Speranza -. Sono stati 20 milioni i Green pass scaricati negli ultimi tre giorni. "20 milioni di Green pass scaricati negli ultimi tre giorni. È un numero straordinario che - ha detto soddisfatti il ministro - dimostra la sensibilità e la partecipazione dei cittadini del nostro Paese alla lotta contro il Covid". Speranza è poi tornato sul ruolo dei vaccini: "I vaccini sono la vera arma per aprire una stagione diversa. Voglio ringraziare tutti gli italiani che anche in questi giorni stanno continuando a vaccinarsi. E soprattutto i tanti che, proprio in questi giorni, stanno prenotando la loro prima dose".