Laghi in crisi, è allarme siccità. A Como, lungo le rive spuntano i pomodori

Il bacino del Maggiore soffre, ma anche l'Iseo

Como, lungo le rive del lago i pomodori

Como, lungo le rive del lago i pomodori

Milano, 21 ottobre 2018 - Resta critica la situazione nel lago Maggiore e nel Ticino. Come quella del lago di Como, basso al punto che lungo le sue sponde qua e là stanno crescendo spontaneamente i pomodori. E come quella del lago di Iseo, già a secco. Ieri il livello idrico del bacino Maggiore-Ticino ha fatto registrare -20 centimetri, circa un metro e mezzo sotto la media storica del periodo. Numeri che hanno spinto il Parco del Ticino a lanciare di nuovo l’allarme siccità, denunciando come la grave situazione nella quale si trova l’interno ecosistema del Fiume Azzurro sia stata causata anche da scelte politiche errate.Con soli 25 centimetri in più, infatti, il lago Maggiore potrebbe garantire senza problemi una riserva d’acqua superiore a quella attuale di oltre 50 milioni di metri cubi, che consentirebbero di mitigare la crisi idrica senza aumentare il rischio di allagamenti nel caso di forti precipitazioni. A farsi carico della decisione, però, può essere solo il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che fino a oggi ha ignorato gli appelli arrivati dal Parco e, in seguito, da Regione Lombardia e dai Consorzi di Bonifica. Oggi il livello massimo del lago viene tenuto ancora a +125 centimetri (in deroga rispetto al metro previsto nella stagione primaverile-estiva), perché diversi portatori d’interesse sulla sponda piemontese del lago Maggiore si oppongono all’innalzamento per mantenere pochi metri di spiagge.

Una situazione con gravi ripercussioni sull’ambiente ma anche su turismo e coltivazioni, visto che sono 7mila le aziende agricole che sopravvivono grazie all’ecosistema Ticino. «Ci troviamo di fronte a “non decisioni” che stanno distruggendo un territorio ad elevata valenza produttiva agricola, di energia elettrica e ambientale, sulla base di posizioni assunte per difendere interessi sicuramente non pubblici», ha attaccato il Parco.

Di recente  anche il rapporto semestrale sulla stagione estiva 2018 realizzato dalla società Blu Progetti, e diffuso dall’Autorità di Distretto di Bacino del fiume Po (AdbPo), aveva evidenziato la necessità di portare il livello a +150 centimetri per dare respiro a Lago e Ticino. Una richiesta che il Parco continua a fare fin dal 2013, e cioè da quando il Ministero dell’Ambiente, sulla base di una nota della Confederazione Svizzera, ha imposto al gestore della diga della Miorina di mantenere il livello idrometrico a 1 metro. Ma anche questa volta l’appello è caduto nel vuoto. L’ultima riunione sul tema si è tenuta giovedì, al Pirellone, alla commissione Agricoltura: un’audizione convocata «a fronte dei sensibili cambiamenti climatici in atto». Sensibili cambiamenti climati a cui non seguono altrettanto marcate decisioni politiche.

ieri il lago di Como era già a -23 centimetri dallo zero idrometrico. Le sponde stanno diventando spiagge sempre più larghe. Con tanto di pomodori spontanei. Meno 16 centimetri anche per il lago di Iseo. Situazione migliore per il lago d’Idro (a quota 0) e per il lago di Garda (+65 centimetri).