Juventus, chiesto il processo per Agnelli e gli altri vertici. Quali sono le accuse

Tredici richieste di rinvio a giudizio: la procura contesta plusvalenze fittizie per 155 milioni, notizie false sugli stipendi dei calciatori, e reati che vanno dalle false fatture alla manipolazione del mercato. Sotto la lente gli esercizi del 2019-20 e 21. l'intercettazione: "Per fortuna ci siamo fermati". La società: "Nessuna alterazione dei bilanci"

Torino, 1 dicembre 2022 - La procura di Torino chiede il processo per i vertici della Juventus nell'ambito dell'inchiesta sui conti del club bianconero: tra destinatari della richiesta di rinvio a giudizio ci sono l'ormai ex presidente Andrea AgnelliPavel Nedved, suo vice fino a pochi giorni fa, l'ex direttore Fabio Paratici, l'a.d. Maurizio Arrivabene, e altri 8 (Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi), oltre alla società, mentre è stata stralciata la posizione degli ex sindaci. 

 L'ex presidente Juve Andrea Agnelli e il vice Pavel Nedved (Ansa)
L'ex presidente Juve Andrea Agnelli e il vice Pavel Nedved (Ansa)

L'indagine e le accuse 

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L'indagine, partita esattamente due anni fa, prende in considerazione i bilanci del 2019, 2020 e 2021 della società. Lo scorso 24 ottobre era stata notificata agli indagati la chiusura indagini, pochi giorni fa le dimissioni in massa di tutto il Cda del club.

Il pacchetto di accuse è ricco: la procura contesta agli indagati plusvalenze artificiali per 155 milioni di euro, notizie false sugli stipendi dei calciatori in pandemia, le perdite di esercizio inferiori a quelle reali. E poi false comunicazioni sociali, manipolazione del mercato, dichiarazioni fraudolente con utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ostacolo alle autorità di vigilanza. 

Manovre sugli stipendi, il gip: "Certamente illecite"

Per quanto riguarda le plusvalenze la Juventus potrebbe essere in buona fede. Lo sostiene Ludovico Morello, il gip del Tribunale di Torino che lo scorso 12 ottobre ha respinto le richieste di misure cautelari e interdittive per Andrea Agnelli e altri indagati.

 Alla luce degli atti disponibili in quel momento, il giudice scrive che "risulterebbe difficile ipotizzare un discostamento consapevole, e quindi in definitiva doloso, dai corretti criteri di contabilizzazione delle poste". Morello sollecita comunque "un accurato approfondimento". Circa invece  le cosiddette 'manovre stipendi' il giudice non ha dubbi: si possono considerare "certamente illecite", dice, condividendo con la pubblica accusa "la sussistenza di gravi indizi". In quell'occasione Morello non accoglie le richieste di misura cautelare presentate dalla procura perché non ravvisa il rischio di reiterazione del reato: le 'manovre' erano legate all'emergenza covid e quindi a un "periodo storico non più attuale". 

Sospetti su debiti fantasma 

L'inchiesta però potrebbe allargarsi. Ora gli inquirenti starebbero valutando altri reati in base ad elementi emersi nell'ultimo mese. Si parla di un giro di un giro di denaro che non comparirebbe nei bilanci: debiti 'fantasma' per decine di milioni sulla compravendita dei calciatori, compresi i 19 milioni da restituire a Cristiano Ronaldo sulla base dell'ormai famosa 'carta segreta' (mai trovata, che gli inquirenti sono convinti di avere ricostruito nei suoi contenuti essenziali).

L'intercettazione: "Per fortuna ci siamo fermati"

Intercettato il 22 luglio 2021 uno dei dirigenti (ora indagato) al direttore sportivo Federico Cherubini (non indagato) durante una cena sembra dire il contrario. "Una cosa così brutta si è vista solo con Calciopoli". "Per fortuna alla luce delle recenti visite ci siamo fermati", disse Cherubini in quell'occasione.

Cosa dice la Juventus 

Secondo la Juventus non c'è niente di illegale nella gestione contabile del triennio. "Il trattamento adottato nei bilanci contestati rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili, e le contestazioni della Procura non paiono fondate", fa sapere il club, che cita il parere di "professionisti". Nessuna "alterazione dei bilanci". Per questo la società crede che non ci saranno sanzioni sportive. Questione tutta da appurare.