Julia Elle (Disperatamentemamma): “Ecco perché ho mentito sulla paternità di mio figlio”

La verità dell’influencer: in un’intervista al Corriere accusa l’ex di violenze e spiega perché nei suoi libri ha raccontato una storia familiare ben lontana dalla realtà

Julia Elle (dal suo profilo Facebook)

Julia Elle (dal suo profilo Facebook)

Milano – Tra i social e la vita vera c’è, spesso, un abisso fatto di bugie, omissioni, o semplicemente filtri e foto posate. Se questo vale praticamente per tutti quelli che vivono (anche) online ma senza grosse conseguenze, ci sono casi in cui l’abisso diventa tragedia personale e familiare. È il caso di Julia Elle, conosciuta sul web come Disperatamentemamma e oggi quel “disperatamente” assume un significato cupo, dopo l’intervista rilasciata alla giornalista Candida Morvillo al Corriere della Sera.

Ma andiamo con ordine. Torinese classe 1988, mamma di tre figli, Julia Elle diventa famosa nel 2016 quando intuisce che il racconto della sua quotidianità da mamma fatto sul filo dell’ironia può conquistare un bel pubblico sui social. Cosa che accade e la sua pagina Instagram cresce insieme alle sponsorizzazioni e alle opportunità lavorative. Arrivano i soldi, arrivano i libri, ben cinque con Mondadori. 

La rottura dell’idillio invece arriva, i primi giorni di novembre del 2022, sempre via social – ça va sans dire – quando l’ex compagno di Julia e padre della sua prima figlia Chloe, il produttore discografico Paolo Paone, pubblica un post in cui smonta la narrazione fatta dalla ex nei suoi libri e in particolare ammette di non essere il padre biologico del secondogenito di Disperatamentemamma.

Paolo Paone
Paolo Paone

Apriti cielo. I follower scoprono, come se ce ne fosse bisogno, che la realtà online non coincide quasi mai con la realtà offline. Inizia un botta e risposta di accuse tra i due, ancor più grave perché al centro vede tre minorenni i cui volti sono sulle bacheche dei genitori da sempre. L’influencer torinese decide di rispondere ammettendo che sì, effettivamente aveva mentito nel libro, ma aveva mentito anche sulla sua bacheca: tutta la narrazione di famiglia allargata felice (nel frattempo si è sposata con Riccardo Macario, padre della terza figlia Chiara) era una finzione. E accusa l’ex di violenze. Accuse che Paone respinge con forza, aggiungendo che la donna non gli farebbe più vedere i bambini. La vicenda ovviamente vedrà un capitolo in tribunale, e non quello dei social ma intanto la versione di Julia si arricchisce di dettagli tremendi, se veri, snocciolati oggi sulle pagine del Corriere insieme alla sua avvocata, Annamaria Bernardini de Pace.

Il racconto è drammatico ed è introdotto dai testi violenti degli Sms che avrebbe ricevuto dall’ex compagno. Da “muori” a “me la paghi”, “Megera di me**a”, “malata mentalmente”. E ancora: “Mi è venuta un’idea figa per farti smettere di lavorare. Vedrai come mi diverto”. Julia dice che l’aggressività di Paone sarebbe emersa poco dopo l’inizio della loro relazione, nel 2013, quando lei resta incinta proprio della prima figlia, in un crescendo di urla, insulti, minacce e botte. Ma, come spesso accade alle donne vittime di violenza in casa, resta e copre. “Non ero libera di uscire di casa se non per la spesa o per lavoro”, prosegue Julia nell’intervista. E proprio di ritorno dal supermercato un giorno riesce a chiamare il Cadmi (Casa di accoglienza donne maltrattate) per farsi aiutare. Intanto arriva un secondo figlio, quello che nel libro viene attribuito proprio a Paone e invece era “di un ragazzo che pensavo volesse occuparsi di me e invece no”. 

Julia spiega anche perché ha mentito nel libro: glielo avrebbe chiesto proprio il suo ex, con cui viveva ancora durante la gravidanza, per non passare per l’uomo tradito. “Venivo da quattro anni drammatici, di fatto ero sola con due bambini piccoli. Dovevo raccontare la mia vita, avrei dovuto dire: il libro non lo scrivo e invece l’ho scritto edulcorato. Ho sbagliato, chiedo scusa a tutti, l’ho gestita male”. 

Si arriva al 2017 quando, di ritorno da un viaggio, durante una lite l’uomo le avrebbe puntato contro un coltello, convincendola della necessità di scappare con i suoi figli. Va prima in albergo, poi in una casa tutta sua. In contemporanea però – e questa discrepanza viene spesso fatta notare da chi non le crede – continuano sulla sua bacheca Instagram i post da famiglia del Mulino bianco, anche con quello che poi diventa il padre della terza figlia di Julia. 

Paone ha già risposto sui suoi social respingendo al mittente queste accuse: “Sono sereno, mi sono sempre difeso nelle sedi opportune e continuerò a farlo”.