Covid, l'ultima "cura" dei no vax: l'ivermectina. Cos'è e perché non è indicata

Boom di avvelenamenti negli Stati Uniti a causa di questo farmaco normalmente usato in ambito veterinario

Il tweet della Fda sull'uso dell'ivermectina per curare il Covid

Il tweet della Fda sull'uso dell'ivermectina per curare il Covid

Di fronte a 4,5 milioni di vittime in tutto il mondo dall'inizio della pandemia da Sars-Cov2, è comprensibile che si cerchino anche cure alternative, pure di prevenire - o curare - il Covid.  Ma l'ivermectina, una delle ultime "frontiere" della galassia no vax, che rifiuta il vaccino per i più svariati motivi (ma spesso accusandolo di essere sperimentale e non sicuro) ha talmente dell'incredibile da spingere perfino la Fda - Food and Drug Administration americana a prendere una posizione decisamente netta e forse sopra le righe, con un tweeti di qualche giorno fa che recita letteralmente: "You are not a horse. You are not a cow. Seriously, y'all. Stop it". Cioè, "Non sei un cavallo, non sei una mucca. Seriamente, tutti quanti ora basta". Ma per capire il riferimento veterinario, bisogna fare un passo indietro: cos'è l'ivermectina?

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Cos'è l'ivermectina?

L'Ivermectina è un farmaco antielmintico. E' un antiparassitario usato di solito sugli animali (ma non solo) ad ampio spettro che uccide o promuove l'espulsione di vermi parassiti intestinali. Per gli uomini, in caso di strongiloidosi uccide il parassita, mentre in caso di oncocercosi uccide solo i vermi in fase di sviluppo, ma non quelli adulti. Può essere usata anche in campo veterinario (con dosi ovviamente diverse) e serve per prevenire la filariosi cardiopolmonare e altri infestazioni parassitarie interne ed esterne. 

Perché è usata come cura del Covid? 

L'ivermectina fa parte di una serie di farmaci per cui non ci sono prove di efficacia contro il Covid, ma che vengono spesso citati da no vax e cospirazionisti come possibile terapia, oltretutto domiciliare, in contrapposizione ai vaccini, insieme ad altre molecole come la colchicina, un antireumatico, e la più famosa clorochina, già bocciata dai test clinici in tutto il mondo. Eppure sembra più forte la spinta complottista, che spinge a rifiutare un vaccino studiato appositamente per il Sars-Cov2 per assumete farmaci non solo non consigliati, ma perfino sconsigliati. E le conseguenze ci sono.

Boom di avvelenamenti 

Negli Stati Uniti sono quintuplicati negli ultimi mesi i casi di avvelenamento da ivermectina. Il boom nell'uso improprio deriva da teorie, molto condivise sui social anche in Italia, secondo cui il farmaco potrebbe avere un effetto contro il Covid se usato come terapia domiciliare. Uno studio recente ha visto un aumento dell'uso dell'ivermectina di 28 volte nel mese di agosto rispetto ai livelli prepandemici. Di pari passo sono cresciute le segnalazioni di avvelenamento o di ricoveri per gli effetti collaterali del farmaco. "L'ivermectina al momento non è autorizzata o approvata dall'Fda per il trattamento del Covid-19 - ammonisce il  Cdc - Centers for Desease Controlo and Prevention -. Inoltre il National Institute of Health ha determinato che al momento non ci sono dati sufficienti per il trattamento del Covid-19".

La posizione degli enti di controllo: Fda e Ema

Come detto, ancora più netto il giudizio dell'Fda, che in un tweet di presentazione di una Faq dedicata al tema ha scritto "Non siete cavalli. Non siete mucche. Seriamente, a tutti. Smettetela". L'Ema si era espressa già a marzo 2021: "L'Ema ha esaminato le ultime evidenze sull'uso di ivermectina per la prevenzione e il trattamento di COVID-19 e ha concluso che i dati disponibili non ne sostengono l'uso al di fuori di studi clinici ben progettati. Nell’UE l’uso dei medicinali a base di questo principio attivo non è autorizzato per Covid19 e l'Ema non ha ricevuto alcuna domanda per autorizzare tale uso.