Istat, 40mila morti in più: "Drammatica la distribuzione territoriale"

Un analogo incremento era già avvenuto ma in questo caso la metà dell'aumento della mortalità è stato assorbito da 5-6 province, tra cui Bergamo e Cremona

Coronavirus, bare da Bergamo a Bologna per la cremazione (Foto repertorio Businesspress)

Coronavirus, bare da Bergamo a Bologna per la cremazione (Foto repertorio Businesspress)

Milano, 30 giugno 2020 - Come rivelato dall'Istat sono circa 40 mila morti in più rispetto alle attese di mortalità degli anni determinate dall'effetto Covid. Un incremento significativo ma che va letto alla luce di altri numeri. "Non si tratta di una crescita di mortalità enorme se vogliamo essere sinceri perché nel 2015 l'aumento dei morti è stato di 50 mila unità rispetto all'anno prima e nel '56 l'aumento rispetto al '55 e al '57 l'aumento è stato di 50 mila - ha spiegato il presidente dell' Istat, Gian Carlo Blangiardo, nel corso della sua audizione in Commissione Politiche Ue -. Si tratta di una dimensione che è già successa in passato ma quello che è drammatico è la distribuzione territoriale. La metà dell'aumento della mortalità è stato assorbito da 5-6 province, tra cui Bergamo, Cremona, Torino, Aosta che hanno avuto situazioni particolarmente drammatiche".