L'Iss: nessuna regione a rischio alto. Calano i ricoveri in Rianimazione

Solo quattro regioni o province autonome presentano rischio mdoerato. Terapie intensive sotto il tasso di occupazione critico

Reparto di Terapia intensiva a Bergamo

Reparto di Terapia intensiva a Bergamo

Per la terza settimana consecutiva "nessuna Regione è classificata a rischio alto secondo il Dm del 30 aprile 2020". E' quanto emerge dalla bozza del report settimanale sulla pandemia Covid dell'Istituto superiore di sanità che evidenzia come "quattro Regioni/Province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane), mentre le altre Regioni/Pa hanno una classificazione a rischio basso". Quanto alla classifica Rt "due regioni (Molise e Umbria) hanno un Rt puntuale maggiore di 1, ma con il limite inferiore sotto l'1. Tutte le Regioni/Province autonome hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1". 

"Nel periodo 21 aprile - 4 maggio 2021 - spiegano gli esperti di Iss e ministero della Salute - l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86 (range 0,74-0,94), in diminuzione rispetto alla settimana precedente, e sotto l'1 anche nel limite superiore". Altro dato significativo è quello che riguarda i ricoveri.  "Scende il numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (3 Regioni/Pa vs 5 della settimana precedente)".  "Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la soglia critica (23%) - precisano gli esperti di Iss e ministero - con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.423 (4 maggio 2021) a 2.056 (11 maggio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (24%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 18.176 (4 maggio) a 14.937 (11 maggio)".