Paura sulla Stazione spaziale: modulo russo Nauka fuori controllo

L'accensione incontrollata dei motori ha provocato una pericolosa inclinazione della Iss

Il modulo Nauka approda sulla Stazione spaziale

Il modulo Nauka approda sulla Stazione spaziale

La Stazione spaziale internazionale (Iss) si allarga con l'arrivo di un nuovo modulo, il Multipurpose Laboratory Module (MLM) o più semplicemente Nauka, e il braccio robotico Era (European Robotic Arm) dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa). L'attracco è avvenuto come da programma e rappresenta un importante passo per il rinnovo di questo avamposto umano tra i corpi celesti . Dopo un viaggio di 8 giorni nello spazio che ha tenuto tutti con il fiato sospeso causa di un problema al sistema principale di propulsione, il nuovo modulo Nauka è giunto a destinazione.

Ma le emozioni non finiscono qui, perché poche ore dopo l'attracco i cosmonauti hanno segnalato l'accensione inaspettata dei motori di Nauka, costringendo l’attivazione di quelli del segmento russo dell'Iss per compensare il movimento prodotto sul laboratorio orbitale. "I propulsori hanno iniziato a funzionare inaspettatamente e inavvertitamente, spostando la stazione di 45 gradi fuori posizione. Le operazioni di raddrizzamento l'hanno riportata nella sua posizione originale e l'equipaggio non è in pericolo", ha spiegato la Nasa su Twitter. "L'accensione dei propulsori è cessata e la perdita di posizione è stata interrotta. La stazione è di nuovo nella posizione prevista", ha commentato l’ente nazionale per le attività spaziali e aeronautiche durante la trasmissione in diretta dell'arrivo del modulo. Sia i russi che gli americani hanno confermato che i sette membri dell'equipaggio a bordo della Stazione spaziale internazionale non sono mai stati in pericolo. Ora si dovrà investigare sulle cause del malfunzionamento.

Nauka ed Era

Con un peso totale di 20 tonnellate per un volume interno di 70 metri cubi, che lo rende uno dei più grandi della Iss, il modulo ha iniziato a essere assemblato negli anni '90 ma il suo lancio, inizialmente previsto per il 2007, è stato costantemente ritardato. Come altri progetti spaziali russi, Nauka è stato vittima di problemi di finanziamento, errori burocratici e problemi tecnici durante la progettazione. Ora però rappresenta una risorsa fondamentale per il parziale rinnovo della Stazione Spaziale, il cui primo tassello, il modulo Zarya, era stato messo in orbita nel 1998.

La Iss si arricchisce quindi di un nuovo importante modulo lungo 13 metri che garantisce una struttura per esperimenti scientifici, alloggio per sei astronauti, un nuovo bagno, un sistema di riciclo dell'urina in acqua potabile e generazione di ossigeno per almeno sei persone. Nauka sostituisce il modulo Pirs, in orbita da oltre 20 anni, rimosso lo scorso 25 luglio e bruciato nell'impatto con l'atmosfera terrestre al termine di un rientro controllato.

In questa ristrutturazione si aggiunge anche Era, il braccio robotico europeo lungo 11 metri che sarà il primo a potersi muovere lungo il versante russo della Iss dove potrà muovere carichi fino 8.000 chili con una precisione di 5 millimetri oppure dare assistenza e trasportare gli astronauti impegnati nelle operazioni extra veicolari. Per completare l'istallazione del nuovo braccio robot saranno necessarie 5 passeggiate. Come sottolineato da Esa in occasione del lancio di Nauka ed Era a Baikonur, in Kazakhstan il 21 luglio scorso, queste operazioni si inseriscono in un contesto di collaborazioni internazionali intenzionate a prolungare la vita della Stazione Spaziale negli anni a venire. "Apportiamo miglioramenti costanti alla nostra casa nello spazio", aveva detto David Parker, direttore di Esplorazione Umana e Robotica dell'Esa. A breve, aveva aggiunto Parker, "il laboratorio europeo Columbus riceverà nuovi rack per esperimenti scientifici, connessioni di dati ultraveloci e piattaforme esterne e interne". Ufficialmente gli accordi per il mantenimento in orbita della Iss sono validi fino al massimo al 2028 ma è evidente come le agenzie spaziali e da qualche tempo anche i privati stiano sviluppando varie strategie per dare seconda vita a questo avamposto. Tra gli ultimi in ordine di tempo è il progetto dell'azienda americana Axiom che prevede di lanciare tra pochi anni propri moduli, che realizzerà Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), in Italia, da integrare alla Iss per realizzare il primo segmento privato che potrebbe poi dar vita, se la Iss dovesse davvero essere abbandonata, alla prima stazione spaziale privata.