Isolamento positivi Covid più breve: nuove regole per asintomatici, cosa cambia

Emanata circolare del Ministero. Si passa da 7 a 5 giorni (ma serve tampone negativo). Novità anche per i positivi "a lungo termine"

Milano - Cambiano le regole dell'isolamento in caso di positività al Covid. E' stata emanata dal Ministero della Salute la circolare che rivede e aggiorna le modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di positività al Covid.  "In conseguenza della cessazione dello stato di emergenza e del parere emesso dal Consiglio Superiore di Sanità" e "considerata l`attuale evoluzione del quadro clinico dei casi di malattia COVID-19", il documento firmato dal direttore generale del Ministero, Giovanni Rezza, stabilisce che i positivi al Covid (con un test molecolare o antigenico) sono sottoposti all`isolamento:

  • Per i casi che sono sempre stati asintomatici oppure sono stati dapprima sintomatici ma risultano asintomatici da almeno 2 giorni, l`isolamento potrà terminare dopo 5 giorni (e non più 7), purché venga effettuato un test, antigenico o molecolare, che risulti negativo, al termine del periodo d`isolamento.
  • In caso di positività persistente, si potrà interrompere l`isolamento al termine del 14mo giorno dal primo tampone positivo (non più fino al 21mo), a prescindere dall`effettuazione del test. 
  • Per i contatti stretti di caso di infezione restano valide le indicazioni vigenti.

Pregliasco: in questa fase possibile allargare maglie

"In questa fase, in cui si va verso una convivenza con Covid e una normalizzazione, proprio per mantenere anche l'accettabilità di una prassi che è ancora utile, si possono allargare le maglie e rischiare un po' di più, perché è vero che la massima contagiosità c'è nei primi giorni. Quindi condivido questo approccio che prevederebbe 5 giorni con test negativo per uscire e 15 come uscita definitiva per i positivi a lungo termine" ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco.  L'esperto esprime un giudizio "tutto sommato positivo", ha spiegato rimarcando che "c'è comunque un incremento di rischio. Ma in questa fase di difficile accettazione credo che questa soluzione possa mantenere ciò che comunque serve" come protezione "vista l'alta circolazione del virus. Anche qui, ha aggiunto il docente di Igiene dell'università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi, "si tratta di una mediazione tra la praticabilità, l'accettabilità e il dato statistico che ci dice che i primi giorni sono quelli a maggiore rischio". 

"E' una mediazione tra la praticabilità, l'accettabilità e il dato statistico"

Costa: scelta di buonsenso

"La riduzione dell'isolamento per i positivi asintomatici rappresenta un nuovo importante passo verso il ritorno definitivo alla normalità, nell'ottica di una convivenza con il virus. Il soggetto positivo ma asintomatico, infatti, potrà terminare l'isolamento dopo 5 giorni, a seguito di un test con esito negativo, invece dei 7 giorni previsti fino ad oggi. In caso di positività persistente, poi, si potrà interrompere l'isolamento, a prescindere dall'effettuazione di un test, dopo 14 giorni e non più dopo 21. Due scelte di buon senso che personalmente avevo proposto già alcuni mesi fa. Penso però che si debba andare oltre". Ne è convinto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che commenta positivamente l'alleggerimento varato alle regole dell'isolamento dei positivi, ma ribadisce anche che si deve proseguire su questa strada. 

"Prossimo obiettivo è eliminare completamente l'isolamento per gli asintomatici"

"Il prossimo obiettivo, e ritengo che le condizioni per realizzarlo ci siano già, sarà quello di eliminare completamente la misura dell'isolamento per tutti i soggetti positivi asintomatici, permettendo loro di uscire e magari andare anche al lavoro, prevedendo l'utilizzo della mascherina Ffp2. In questo modo saremo in grado di anticipare e gestire un eventuale lockdown di fatto, causato dall'alto numero di persone positive ma senza sintomi che sono costrette a restare a casa, che provocherebbe un nuovo blocco del Paese, e in questo particolare periodo storico non possiamo proprio permettercelo", conclude in una nota. 

Gimbe: curva in fase di plateau

Intanto, secondo quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe sul coronavirus, nell'ultima settimana in Italia tornano a scendere contagi (-15,8%) ma "da metà agosto la curva è in fase di plateau, al di là di modeste oscillazioni". In calo, sottolinea il rapporto, le terapie intensive (-11%), i ricoveri ordinari (-14,9%) e il numero dei decessi (24,4%). "In questa fase di relativa stabilità dei nuovi contagi la discesa della quinta ondata si è ormai arrestata e la circolazione virale rimane elevata: al 30 agosto oltre 660 mila positivi (numero ampiamente sottostimato), un tasso di positività dei tamponi antigenici al 16% e una media di oltre 21 mila nuovi casi al giorno - ha detto il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta -. Numeri destinati ad aumentare con la ripresa delle attività lavorative, la riapertura delle scuole, la maggiore frequentazione dei luoghi chiusi, la decadenza dell`obbligo di mascherina sui mezzi pubblici dal 30 settembre e la ventilata riduzione del periodo di isolamento da 7 a 5 giorni previo test negativo e da 21 a 15 giorni per i positivi".

Il nodo varianti e vaccini

"D'altro canto, nonostante i ripetuti allarmi, Centaurus sta circolando da tre mesi senza prendere il sopravvento su Omicron 5 e l`European Centre for Disease Control and Prevention la classifica come 'variante di interesse' e non di 'preoccupazione': è in grado di eludere la risposta immunitaria, ma non ci sono evidenze di una sua maggiore trasmissibilità o gravità clinica. Sul versante popolazione suscettibile, invece, aumentano le persone a rischio di malattia grave: al 31 agosto si contano ben 15,2 milioni senza quarta dose, oltre a 892 mila non vaccinati, 1,88 milioni senza terza dose. Con la stagione autunnale in arrivo è necessario accelerare al massimo la vaccinazione di over 60 e fragili, senza attendere i vaccini 'aggiornati' per i quali - tra l`altro - non esistono ancora prove di efficacia nel prevenire la malattia grave, sulla quale il 'vecchio vaccino' rimane un`arma eccellente", ha concluso Cartabellotta.