Insegnante morto dopo vaccino, sequestrato lotto di AstraZeneca. E la Germania lo sospende

Misura cautelativa ordinata dalla Procura di Biella per poter verificare le fiale del prodotto al fine di escluderne la pericolosità. Il governo di Berlino e l'Olanda bloccano la somministrazione

Una dose del vaccino AstraZeneca, da altro lotto

Una dose del vaccino AstraZeneca, da altro lotto

Biella, 15 marzo 2021 - I carabinieri del Nas stanno procedendo, su tutto il territorio nazionale, all'esecuzione di un decreto di sequestro emesso dalla Procura di Biella, relativo al lotto di vaccino Covid-19 prodotto dall'azienda AstraZeneca, identificato dal codice ABV5811. I Nas sono  al lavoro in  tutti gli Hub di distribuzione e i centri di vaccinazione in cui sono state consegnate complessivamente 393.600 dosi, per bloccare i quantitativi non ancora somministrati e presenti in giacenza. Le indagini di  Biella sono scattate dopo la morte, ieri, di un insegnante biellese, deceduto successivamente alla vaccinazione con una dose di AstraZeneca proveniente dal lotto.

"L'attività di sequestro, per la quale allo stato non vi è alcuna correlazione diretta con i casi di decessi segnalati - fanno sapere gli investigatori -, viene svolta in via cautelativa al fine di procedere alle opportune analisi cliniche per confutare la pericolosità del farmaco". Le indagini, affidate al Nas di Torino, sono dirette dal sostituto Paola Francesca Ranieri della Procura di Biella sotto il coordinamento del procuratore capo Teresa Angela Camelio.

La Germania dice stop

E dopo l'Irlanda un altro Paese europeo ha disposto lo stop alla somministrazione del vaccino della ditta anglosvedese. E' la Germania ad aver preso la decisione di sospendere temporaneamente la somministrazione del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19. Lo ha annunciato il ministero federale della Salute, spiegando che la misura è stata presa "in via precauzionale". A riportare la notizia sono i media tedeschi. Il governo federale, ha spiegato un portavoce del ministero della Salute, ha agito seguendo una raccomandazione dell'Istituto federale per i vaccini Paul Ehrlich (Pei). Dopo nuove segnalazioni di casi di trombosi in persone che erano state vaccinate in Germania e in Europa, l'Istituto ritiene necessarie ulteriori indagini. La stessa decisione è stata presa dall'Olanda.

 

 

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