Primo giorno di scuola in sette tra regioni e province autonome. La campanella suona in Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento. Mentre la Provincia di Bolzano, per prima e unica, ha richiamato gli alunni dietro i banchi il 5 settembre. Complessivamente sono 7.286.151 gli studenti che torneranno sui banchi delle scuole statali, per un totale di 366.310 classi. Questo è il primo anno in cui docenti specialisti in educazione fisica insegneranno educazione motoria nelle quinte classi della scuola elementare. Ma la vera novità è che dopo tre anni di pandemia, per la prima volta si torna a scuola senza mascherine - tranne per il personale scolastico e gli alunni a rischio - senza orari diversificati, senza misure di distanziamento e non è prevista nemmeno la didattica a distanza (dad): se un alunno si ammala di Covid rimarrà a casa come quando prende una qualunque influenza, senza poter seguire le lezioni dalla sua camera. Ecco tutte le novità.
La prima (e l'ultima) campanella nelle altre regioni
Vacanze estive finite, ma non per tutti. Martedì 13 settembre, torneranno sui banchi bambini e ragazzi della Campania. A seguire, il 14 settembre le lezioni prenderanno il via in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria. Il 15 inizieranno, invece, in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. L'ultima campanella suonerà il 19 settembre in Sicilia e Valle d'Aosta. La fine delle lezioni sarà quasi per tutti il 10 giugno 2023, con qualche eccezione come l'Emilia-Romagna che chiuderà il 7 giugno, la Lombardia l'8 giugno, il Trentino il 9, la Val D'Aosta il 15 e Bolzano il 16 giugno.
Niente Dad e mascherine né distanziamento: tornano le gite
Il nuovo anno scolastico parte con un allentamento di tutte le restrizioni antiCovid: non c'è più la didattica a distanza ('Dad') per gli alunni positivi, la normativa speciale che la prevedeva ha cessato i suoi effetti con la conclusione dell'anno scolastico 2021/2022. Non è previsto il distanziamento dei banchi né gli ingressi scaglionati e tantomeno la misurazione della temperatura corporea all'ingresso della scuola. Le mascherine, chirurgiche o FFP2, sono richieste solo per i più fragili. Per l'aerazione delle classi viene raccomandato di aprire le finestre e cambiare l'aria con frequenza. Infine possono riprendere i soggiorni studio e le gite scolastiche.
In classe anche con il raffreddore
E' consentita la permanenza a scuola a bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità e in buone condizioni generali che non presentano febbre in quanto, si legge nel vademecum inviato dal Ministero ai presidi: "nei bambini la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente e non può essere sempre motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre". Lo stesso vale per gli studenti del I e II ciclo di istruzione, che possono frequentare regolarmente le lezioni indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino alla fine dei sintomi e avendo cura dell'igiene delle mani. Se invece c'è una sintomatologia compatibile con il Covid-19 (difficoltà respiratoria, vomito, diarrea, perdita del gusto e dell'olfatto, cefalea intensa), se la temperatura corporea è superiore a 37,5 gradi e se il tampone è positivo, la permanenza a scuola degli alunni non è consentita.
E se l'alunno prende il Covid?
Si distingue tra casi sospetti e confermati. Per la gestione dei casi sospetti: il personale scolastico, i bambini o gli studenti che presentano sintomi indicativi di infezione da Sars Cov2 vengono ospitati nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso di bambini o alunni minorenni, devono essere avvisati i genitori ed esere riaccompagnati a casa. Per la gestione dei casi confermati: le persone risultate positive sono sottoposte alla misura dell'isolamento. Per il rientro a scuola è necessario l'esito negativo del test (molecolare o antigenico) al termine dell'isolamento. Mentre, per chi è stato in contatto con casi positivi non sono previste misure speciali per il contesto scolastico.
Mascherine solo per i fragili
Il personale a rischio di sviluppare forme severe di Covid utilizzerà mascherine FFP2 e dispositivi per la protezione degli occhi forniti dalla scuola in base alle indicazioni del medico competente. Anche il personale che intende proteggersi può indossare la mascherina. I genitori degli alunni/bambini che sono più esposti al rischio di sviluppare sintomatologie Covid avverse devono comunicarlo alla scuola in forma scritta e documentata, precisando anche le eventuali misure di protezione da attivare. A seguito della segnalazione ricevuta, l'Istituto valuta la situazione in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale e il pediatra/medico di famiglia per individuare le opportune misure precauzionali da applicare per garantire la frequenza dell'alunno in presenza e in condizioni di sicurezza.
Etichetta respiratoria obbligatoria a scuola, cos'è
Tra le misure di prevenzione base a scuola resta l'igiene delle mani e la cosiddetta ''etichetta respiratoria'', ovvero la corretta modalità per gestire starnuti e colpi di tosse. Resta anche l'obbligo di sanificazione ordinaria e straordinaria: quella ordinaria sarà periodica, quella straordinaria tempestiva da fare in presenza di uno o più casi confermati. Inoltre, viene specificato che i giochi utilizzati dai bambini dopo la sanificazione devono essere lavati e lasciati ad asciugare.
Il piano B in caso di peggioramento della curva pandemica
Se il quadro sanitario dovesse peggiorare - sottolineano dal Ministero - le scuole devono essere "preparate e pronte" a rimettere in piedi le misure assunte negli ultimi tre anni. Se durante la permanenza a scuola, il personale scolastico o il bambino/alunno presenti sintomi indicativi riconducibili a Sars CoV2 viene ospitato in una stanza dedicata o nell'area di isolamento appositamente predisposta e, nel caso dei minori, devono essere avvisati i genitori. Lo studente rientrerà quindi a casa e seguirà le indicazioni del medico di base o pediatra di libera scelta.