Influenza e Covid, mix micidiale: i Pronto Soccorso in crisi. Qual è la situazione

Il picco dell'epidemia stagionale, però, è ancora lontano: previsto per le feste di Natale

Largamente annunciato da medici e specialisti, il combinato disposto fra influenza, Covid e altre malattie stagionali sta colpendo duro in tutta Italia. La sofferenza principale riguarda, manco a dirlo, i Pronto soccorso italiani. "Influenza e Covid stanno mettendo allo stremo i pronto soccorso, con criticità non più localizzate ma diffuse anche in regioni considerate virtuose - ha detto all'Ansa Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza (Simeu) -  Gli accessi si sono intensificati di circa il 50% rispetto a quanto vedevamo a settembre". La situazione non è destinata a migliorare tanto presto. Anzi. "Le difficoltà non possono che peggiorare nelle prossime settimane - prosegue De Iaco - Ci aspettiamo il picco durante le feste, quando avremo più pazienti anziani ma anche più colleghi ammalati e quindi la necessità di coprire più turni con lo stesso personale, già ora scarsissimo".

In attesa del picco

Ma quando arriverà il picco dell'influenza, quest'anno considerata particolarmente pesante? Proprio nei giorni di festa, rovinando i piani a migliaia di italiani che saranno costretti a rimanere a letto. "La situazione epidemica dell' influenza sta peggiorando. L'epidemia è in fortissima ascesa, il picco non è stato raggiunto e ci aspettiamo che si raggiungerà intorno a Natale o dopo - afferma all'Adnkronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici - Ma siamo già a livelli che realmente non ci aspettavamo, almeno per questo periodo. Questo significa che un bel po' di gente starà a letto nel periodo delle feste".

Prevenire è ancora possibile

L'unica possibilità di scamparla, fortuna a parte, sta nella prevenzione. "La vaccinazione",osserva Anelli. Ma anche una "vecchia amica" (si fa per dire).  "L'altra misura è usare il più possibile la mascherina", continua lo specialista. "Quello di indossarla - osserva - dovrebbe essere un atto di responsabilità da parte di tutti coloro che hanno una sintomatologia influenzale ed è anche l'unica maniera per evitare di far circolare nell'ambiente quantità di virus, e quindi ridurne la diffusione". Secondo l'ultimo monitoraggio, ricorda Anelli, "siamo a 16 casi per mille assistiti. Siamo saliti di circa 3 punti rispetto alla settimana scorsa. Quindi l'influenza è in forte ascesa. E sugli ospedali l'impatto ora comincia a sentirsi".

Covid o influenza?

I sintomi fra le due patologie, con il Covid mutato in serie alle varianti e un'influenza in versione extralarge, sono ormai quasi sovrapponibili. Una circostanza che peggiora il quadro. "Quello che temiamo però è che la diagnosi differenziale fra Covid e influenza è veramente difficile sul piano clinico - annota Anelli - e quindi in tutti questi casi sarebbe opportuno fare sempre il tampone per sapere di quale delle due infezioni si tratta". 

Effetti sulla produttività

Come si comporta l'influenza di quest'anno? "L'influenza rispetto al Covid dà meno problemi, perché ha un indice di mortalità molto più basso - commenta il presidente di Fnomceo - ma ha come svantaggio quello di avere costi sociali molto elevati, perché vediamo che la febbre molto alta dura più giorni, da 3 a 8, e veramente non si riesce ad andare a lavorare perché dà una profonda astenia. Le persone colpite alla fine sono costrette a rimanere a lungo a casa". Da qui, quindi, l'invito a vaccinarsi. E' ancora possibile partecipare alla campagna: il siero è disponibile in tutta Italia presso i medici di medicina generale. Con una raccomandazione. Il vaccino, chiude Anelli, "funziona nei confronti dei virus dell'influenza. Non è che uno si fa il vaccino e per magia non ha più tutte le malattie infettive delle alte vie respiratorie".